Riceviamo e pubblichiamo
- In un consiglio comunale in cui l’attesa per le dichiarazioni del sindaco ha fatto da sfondo, è stata approvata una delibera a dir poco discutibile.
L’approvazione di nuove tariffe per il trasporto funebre all’interno del territorio comunale, per trasporti per e da altri comuni, per il trasporto e la dispersione delle ceneri è stata decisa dalla maggioranza, prendendo a pretesto “… il continuo innalzamento delle spese per le manutenzioni straordinarie“ nel cimitero.
Appare quantomeno strano che, per far fronte a spese straordinarie, invece di verificarne l’opportunità e la congruità, venga deciso di applicare tariffe ordinarie, mettendo a carico dei cittadini quella che appare una inefficienza nella verifica e nel controllo da parte dell’amministrazione.
Non si è in grado, o non si ha la volontà di controllare le spese e si colpiscono i cittadini, in un momento particolarmente doloroso della loro vita!
Non solo: l’applicazione delle tariffe per il trasporto e la dispersione delle ceneri aggraverà ulteriormente i cittadini che hanno deciso di ricorrere alla cremazione che già pagano per un servizio in misura, per chi non risiede nel comune di Viterbo, molto vicina al massimo applicabile per legge.
Ma già, favorire la cultura della cremazione nel nostro Comune contrasta con chi, già nelle discussioni in commissione di alcuni anni fa, diceva che chi voleva farsi cremare doveva farsi carico dei costi di ammortamento dell’impianto del forno crematorio!
Certamente non è questo il modo di ragionare dell’assessore Arena ma certo all’interno della maggioranza tutta è difficile da far accettare l’opportunità di promuovere e non contrastare la pratica della cremazione.
Perché essa permetterebbe di lasciare la terra ai vivi, non erodendola per aumentare gli spazi per i cimiteri, perché, cosa non trascurabile, visto che la delibera in questioni ha motivazioni economiche, la cremazione al comune di Viterbo ha fruttato 111.539 euro in nove mesi di funzionamento del forno nel cimitero cittadino.
E allora perché non favorire questa pratica, invece di aggravare ulteriormente le famiglie i cui “cari estinti” hanno deciso di farsi cremare e di disperdere le loro ceneri o che, non abitando nel comune di Viterbo, dopo aver pagato per un servizio oltre il doppio di un residente, vogliono trasportare le ceneri nelle loro città, come si fa in molti comuni, dove, o non si applica la tariffa (è una possibilità, non un obbligo di legge) o la si applica in misura minore?
Risposte convincenti non mi sono state date, né a me, né agli altri consiglieri di opposizione che sono intervenuti, ma la maggioranza che ha votato in ordine sparso quasi su tutto oggi pomeriggio, su questa delibera è stata compatta.
I “cari“ estinti ringraziano!
Linda Natalini
Consigliere comunale Pd