Riceviamo e pubblichiamo - L’acqua è fonte di vita. Senza acqua non c’è vita. L’acqua costituisce pertanto un bene comune dell’umanità, il bene irrinunciabile per eccellenza, che appartiene a tutti. Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile: dunque l’acqua non può essere proprietà di nessuno, ma solo condivisa equamente da tutti.
Partendo da questo assunto, i Grilli Viterbesi vogliono ribadire la loro completa ed intransigente contrarietà alle ventilate proposte di privatizzazione del servizio idrico nella nostra provincia, che dovesse risultare come logica conseguenza della liquidazione della Società Talete.
Non è nostra intenzione addentrarci nell’analisi dei mille trucchi, egoismi comunali o manipolazioni politiche che hanno portato la Talete nella situazione in cui oggi versa. Abbiamo più volte sottolineato come la politica dei partiti abbia perso ormai qualsiasi contiguità con la gestione del bene comune, essendosi trasformata in un apparato affaristico al fianco dei poteri economici forti della nostra società.
Ma oggi non è questa la questione sul tavolo, bensì il mantenimento di un diritto assoluto dei cittadini, quello di evitare che la gestione dell’acqua passi nelle mani dei privati, con le prevedibili ricadute in termini di costi e capillarità del servizio, che si renderanno necessarie se si vorrà ricavare un profitto da un bene così essenziale.
Per questo motivo da domani 21 giugno, che il Forum Italiano dei Movimenti Per L’Acqua ha definito come Giornata nazionale di iniziativa, mobilitazione e comunicazione sociale sotto lo slogan “Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia”, i Grilli Viterbesi saranno ogni giorno nelle piazze e nelle strade dei paesi della nostra provincia per informare i cittadini dei rischi presenti e futuri connessi al tentativo che la politica, senza distinzioni di colori, sta per mettere in atto al fine di consegnare ai privati (i soliti noti?) il servizio idrico.
Quello che noi chiediamo è presto detto:
- Che i cittadini tutti inviino ai loro sindaci lettere, fax e mail al fine di sollecitarli a fare il loro dovere, approvando entro il 30 giugno il bilancio della Talete, evitandole così il rischio della messa in liquidazione.
Questo in quanto la loro titubanza, giustificata con una presunta oculatezza sull’utilizzo delle risorse pubbliche, rappresenta in verità un mero opportunismo di facciata, perché in caso di futuro fallimento della società saranno chiamati, in qualità di soci, a ripianare quegli stessi debiti che oggi sostengono di non voler finanziare, per cui i cittadini saranno doppiamente ingannati: dall’esborso del denaro pubblico e dalla privatizzazione dell’acqua.
- Che i sindaci, dopo aver approvato il bilancio, intraprendano un percorso virtuoso, evitando inutili opposizioni e boicottaggi al progetto dell’acqua pubblica, permettendo alla Talete di sopravvivere economicamente e, al contrario, indirizzando le loro energie in un puntuale controllo della sua efficienza gestionale a nome dei cittadini.
- Che il Presidente della Provincia Mazzoli eserciti il suo compito di responsabile dell’Ato e monitorizzi e controlli che tutto ciò vada in porto, ponendo in essere, se necessaria, una corretta ed efficace opera di dissuasione nei confronti di quei comuni che tendono a svicolare dalle proprie responsabilità.
Tutti insieme per salvare l’acqua pubblica.
I Grilli Viterbesi