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Il risk manager Bifulco
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- A suon di numeri, Aloisio & c. difendono l'efficienza e affidabilità di Belcolle.
Dopo l'ennesima bufera mediatica scatenata con la nascita di una bambina con danni cerebrali, il vertice della Ausl di Viterbo replica a suon di numeri.
Come hanno spiegato il direttore generale, Giuseppe Aloisio, e il direttore sanitario, Sandro Compagnoni, si tratta di passare dall'anedottica ai numeri per capire quale è la realtà di Belcolle.
E le cifre sembrano parlare chiaro. Cifre illustrate dal risk manager, Franco Bifulco.
Intanto un dato di fondo e pregnante sul piano economico.
“Il nuovo contratto assicurativo per danni procurati dalla struttura ospedaliera ha spiegato Bifulco - è passato da 13,5 milioni di euro a 8 milioni. Un risparmio di 5 milioni e mezzo di euro dovuto al fatto che i rischi di risarcimento sono diminuiti. Come dimostrano i dati da noi rilevati”.
Come dire che essendo Belcolle una struttura più affidabile, ci sono meno rischi.
Si passa poi ai dati veri e propri raccolti dal risk manager. Tutti dati che si riferiscono a dieci anni di attività dal 1996 al 2006.
Su 350mila ricoveri le diagnosi errate sono state lo 0,6 per mille.
Per quanto riguarda il pronto soccorso: su 750 mila accessi gli interventi errati sono stati appena lo 0,08 per mille.
“E va detto ha spiegato Bifulco nell'illustrare i dati che intendiamo per interventi errati tutti quelli per i quali è stata fatta una denuncia. Anche se solo in un quarto dei casi chi fa le denuncia poi viene risarcito ed ha ragione”.
I dati di ostetricia, il reparto al centro della bufera mediatica, sono anche significativi.
“In dieci anni ha detto Bifulco e con 20 mila ricoveri gli interventi errati sono stati solo 14. C'è stata solo una errata diagnosi. E va sottolineato che ovviamente la medicina non è una scienza esatta. Complessivamente a Belcolle su 350mila ricoveri gli interventi errati sono stati 110. Lo 0,1 per mille”.
Per quanto riguarda il cesareo, il primario di ostetricia Paolo Palla ha spiegato che “non si può fare a richiesta del paziente, perché è comunque un intervento chirurgico che ha le sue possibili complicanze”.
La media ottimale poi di cesarei va dal 15 al 20 per cento. A Belcolle la percentuale è del 26 per cento. Come dire fin troppo alta.
“Il vero scandalo ha affermato Bifulco è l'80 per cento di cesarei fatti dalle cliniche private romane e non Belcolle”.
E infine una domanda al direttore generale: Ma lei pensa che ci sia una strategia per danneggiare la sanità pubblica viterbese?
“Mi avvalgo della facoltà di non rispondere replica Aloisio-. Una cosa è certa: il risultato di tutto questo è un danno per tutta la comunità della Tuscia anche su un piano economico”.