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Una delle ragazze davanti a un bancomat
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Dumetrescu Ciprian Jonut
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Atroin Alin
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- Centinaia di carte di credito clonate, truffa milionaria.
La Polizia postale, guidata da Averardo Piazzolla, ha messo a segno una vasta operazione antitruffa scoprendo una vera e propria organizzazione che operava a Viterbo ma aveva rapporti con la capitale.
L'organizzazione riusciva a prelevare i pin delle carte di credito dai bancomat delle banche attraverso un sofisticato sistema. Usava delle schede telefoni estere con tre bande magnetiche e un microchip che venivano inseriti nei bancomat e riuscivano a scaricare decine di pin.
Questo lavoro veniva fatto da due ragazze romene: L.P. di 27 anni e M.K. di 25. Entrambe denunciate a piede libero per i reati connessi alla clonazione delle carte.
Una volta prelevati i pin, le schede venivano portate nella base della banda a piazzale Gramsci e venivano inseriti in carte di credito poi usate per ritirare contante: fino 500 euro a volta.
In un solo mese la banda è riuscita a prelevare 800mila euro. E, visto che ha operato per diversi mesi, la truffa è milionaria.
A organizzare il tutto erano altri due romeni Atroin Alin e Dumetrescu Ciprian Jonut. Per i quali è stato emesso un ordine di custodia cautelare in carcere per clonazione, ricettazione truffa in concorso e continuata. I due sono latitanti e sono ricercati dalla polizia.
L'inchiesta è nata dalla denuncia di centinaia di viterbesi che si sono visti prelevare contanti dai propri conti correnti. Nel mirino un po' tutte le banche. Su ogni carta venivano prelevati 5 mila euro.
Le minuziose indagini della polizia postale si sono avvalse di appostamenti e telecamere che hanno permesso di fotografare le ragazze che, pur avendo il volto nascosto da occhiali e cappellino, sono state riconosciute da alcuni dettagli. In particolare un orecchino e un auto, una Rover, che non aveva una borchia. Come dire una inchiesta vecchio stile.
I prelievi venivano fatti dalle 20 alle 4 di mattina proprio per evitare riconoscimenti.
La punta massima di prelievi si è avuta nei mesi di settembre, ottobre e novembre del 2007. La truffa ha coinvolto tutta le provincia.
Conduce l'inchiesta, che è durata molti mesi, il Pm D'Arma.