- Dal 19 al 21 giugno l’aula magna del rettorato dell’Università degli Studi della Tuscia ha ospita le Giornate di Studio “Terra di roccia e pittura.
La Cappadocia e il Mediterraneo”, a cura della preside della facoltà di Beni Culturali Maria Andaloro.
Scopo delle giornate è stato quello di illustrare le linee di svolgimento e i primi risultati del progetto “La pittura rupestre in Cappadocia. Per un progetto di conoscenza, conservazione e valorizzazione della chiesa dei Quaranta Martiri a S¸ahinefendi e del suo territorio”, progetto legato alla missione dell’Università della Tuscia in Turchia, che vede coinvolti storici dell’arte, archeologi, geografi e chimici, dottorandi e specializzandi della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, architetti dell’Università di Roma la Sapienza, restauratori italiani e dell’Università di Ankara.
La missione in Turchia si propone lo studio, la conservazione e la valorizzazione della pittura rupestre della Cappadocia, un patrimonio pittorico straordinario, che l’Unesco nel 1985 ha inserito nella lista dei beni di eccezionale valore universale.
L’intento è quello di creare una banca dati sulla pittura bizantina dal IV al XV secolo, prendendo in considerazione aspetti iconografici e stilistici, modalità tecnico-esecutive e problemi conservativi di un ampio gruppo di pitture. I risultati di questo studio confluiscono nel Progetto di Ricerca di interesse nazionale “Per una banca dati dei dipinti murali e mosaici dell’Asia Minore (IV- XV secolo). Immagini, materiali, tecniche di esecuzione”.
Il primo segmento della ricerca interessa i dipinti della chiesa dei Quaranta Martiri di S¸ahinefendi, oggetto di studio, restauro e valorizzazione. La chiesa ospita infatti un patrimonio pittorico di notevole rilevanza per articolazione, ricchezza iconografica e qualità di esecuzione, ma in gran parte offuscato da un esteso strato di nero fumo.
Oltre ad esporre i risultati delle campagne condotte nel 2006 e nel 2007, le giornate hanno avuto lo scopo di stimolare una riflessione trasversale sul fenomeno della pittura rupestre e sulla Cappadocia, regione unica al mondo per la particolarissima configurazione geologica del suo territorio.
Hanno partecipato esperti italiani e stranieri della pittura rupestre in Cappadocia e nel Mediterraneo e studiosi che si occupano di questa area sia nella sua conformazione naturale che nelle sue caratteristiche antropologiche e sociali.
Una speciale attenzione è stata prestata alla testimonianza di un osservatore d’eccezione: Pier Paolo Pasolini, che in questa terra girò la sua “Medea”: è stato proiettato il film e si sono lette alcune poesie e riflessioni dedicate dallo scrittore alla Cappadocia.
La manifestazione è stata completata da una mostra fotografica, “Cappadocia. Terra di Roccia e Pittura”, visitabile presso il chiostro medievale di S. Maria in Gradi fino al 5 luglio 2008. Lo sguardo di tre diversi fotografi svela attraverso percorsi privilegiati e immagini inedite questa terra dal fascino senza tempo.