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- “Comprendo i malumori di Assinform per i ritardi nella liquidazione dei fornitori, che comunque non possono essere ascritti a inefficienze o cattiva volontà, ma derivano, purtroppo, da una situazione generale della Pubblica Amministrazione, della quale tutti paghiamo le conseguenze. Vorrei sottolineare però che, come attesta il rapporto 2008 sulle Ict nelle Regioni e Province autonome, redatto e presentato la settimana scorsa dalla società Netics, nel caso di LAit spa quasi il 90% del fatturato (89,73%) va a generare indotto nel privato.
Come dimostrano inoltre dati incontrovertibili e facilmente riscontrabili, la presenza di una società in house della Regione Lazio nel comparto Ict ha fatto crescere esponenzialmente il numero di fornitori, passati, ad esempio, nel biennio 2005-2007, da 277 a 551, e, soprattutto dopo l’insediamento del Presidente Marrazzo, mettendo a regime il sistema delle gare pubbliche, ha ridimensionato drasticamente il metodo delle proroghe, con indubbi vantaggi per la trasparenza, per il mercato, e per i cittadini, sia in qualità di utenti, che in quella di contribuenti.
L’utilizzo delle gare ha permesso consistenti risparmi, rispetto al passato, per servizi analoghi. Una azienda in house forte di competenze tecniche e di professionalità di livello superiore è garante di qualità ed efficienza. Dove le aziende in house non esistono, gli investimenti pubblici in Ict languono, e minore è lo sviluppo di sistemi innovativi sul territorio”.
E’ quanto dichiara Regino Brachetti, Presidente di LAit spa, società di innovazione tecnologica della Regione Lazio, a commento dei dati del settore forniti oggi nel corso della presentazione del rapporto Assinform 2008.