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- Si chiude Orte Music Festival. Da anni la manifestazione ortana, pur essendo una realtà affermata, non arrivava ai picchi di affluenza di pubblico che hanno caratterizzato questa edizione.
Il merito della riuscita va soprattutto a chi ha curato l’organizzazione e il programma, ovvero l’assessore alle Politiche Sociali Angelo Ciocchetti e l’associazione Musica & Territorio, nella persona di Marcello Balena.
La scelta degli artisti è riuscita a centrare un vasto target di pubblico, esempio lampante il lunedì in compagnia della Rino Gaetano band, che ad inizio settimana ha riempito l’intera area concerto con gente di tutte le età, giovani, famiglie e nostalgici del compianto cantautore.
Stesso dicasi per la serata dedicata a Fabrizio de Andrè, penalizzata da una fastidiosa pioggerellina, che non è riuscita però ad eclissare la valenza della band.
Molto gradite anche le serate dedicate alle band della zona, Kinghouse, Rifflessi e Reset, cover band dei Negrita che per l’occasione ha invece presentato pezzi propri.
Orte Music Festival ha inoltre confermato la capacità di porre attenzione sui gruppi emergenti del panorama italiano, nella fattispecie i giovani Vanilla Sky e i romani La Scelta.
Si è trovato anche il tempo di infilare nel programma vari momenti jazz, di solito non proprio graditissimi al pubblico generalista, usando la chiave del divertimento (P-Funcking Band) della sperimentazione elettronica (Reséau) e della celebrazione di quello swing tramandatoci da artisti quali Carosone, rivisitato in chiave Manouche (Tabarin Orchestra).
“Nel complesso - commenta l’assessore Ciocchetti - una manifestazione riuscitissima, che ha superato anche il successo di passate edizioni che magari hanno avuto a disposizione un budget superiore, ma una mescolanza degli artisti meno sapiente”.