A seguito dell’emanazione del D. L. 112/08, in data 11 luglio 2008 i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate, Ufficio di Viterbo, si sono riuniti in assemblea per esprimere tutto il loro disappunto in ordine alle misure adottate nel provvedimento.
Più in particolare:
1)I lavoratori dell’Agenzia esprimono vivo sdegno e vibrata protesta nei confronti dell’architettata campagna denigratoria e delegittimante posta in essere nei loro confronti grazie alla complicità dei mass media, condotta in modo tale da garantire ai vertici politici, governativi e amministrativi il consenso indiscriminato e, spesso, disinformato dell’opinione pubblica;
2)Il sistema “Agenzia” è, paradossalmente, l’unico perfettamente allineato con i programmi, tanto della Funzione Pubblica che del Governo, sia per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi assegnati che per la valutazione meritocratica del lavoro svolto;
3)I lavoratori dell’Agenzia garantiscono le entrate per il sostentamento dello Stato e finora hanno dimostrato di essere perfettamente in grado di contrastare l’evasione e di incrementare il gettito fiscale;
4)I lavoratori delle Agenzie Fiscali sono gli unici nel comparto pubblico ad avere già sperimentato sulla propria pelle il costo del “diritto alla salute” per la decurtazione dell’indennità di amministrazione proporzionale alla durata dell’assenza per malattia inferiore a 15 giorni;
5)Il sistema incentivante, seppure con molte lacune, ha finora garantito il raggiungimento e il superamento degli obiettivi monetari assegnati nonostante che la sua manifestazione economica fosse differita di almeno un biennio rispetto alle prestazioni rese; intervenire quindi sulla eliminazione del sistema incentivante equivarrebbe non solo a disconoscere il significato finora riconosciuto al valore delle prestazioni dei lavoratori finanziari ma implicherebbe un inevitabile ripiegamento degli stessi sugli scialbi obiettivi garantiti dal misero stipendio tabellare;
6)I lavoratori dell’Agenzia esprimono altresì sdegno per essere stati oggetto di un intervento per decreto, e quindi ispirato a criteri di necessità e urgenza, nei primi 90 giorni di vita dell’attuale governo; ciò significa aver equiparato la categoria ad emergenze gravi del Paese quali ordine pubblico, rifiuti, ingressi clandestini, norme blocca-processi, ecc.ecc.; e dunque di aver legiferato per decreto su norme di fonte normativa superiore, espropriando di fatto la funzione riservata dal legislatore alla contrattazione di 2° livello;
7)Si rileva altresì la contraddizione in termini che deriva dalla considerazione che, mentre da un lato il governo intende porre in essere meccanismi a difesa dei salari, dall’altra ai suoi propri dipendenti decida di tagliare una grossa fetta di emolumenti;
8)I lavoratori fiscali sottolineano altresì che il turn-over stabilito dal D.L. 112/08 si traduca di fatto in una inaccettabile erosione di risorse e per converso in un intollerabile aumento dei carichi di lavoro a fronte di corrispettivi ridotti e con un sistema incentivante di fatto annientato.
9)I lavoratori dell’Agenzia evidenziano la disparità di trattamento tra la categoria lavoratori dipendenti pubblici e privati laddove i primi sono di fatto sottoposti ad un regime di libertà vigilata con un “ora d’aria” dalle 13 alle 14, e gli altri invece mantengono le solite vecchie fasce di reperibilità.
ale disparità di trattamento di situazioni di fatto uguali ha un ulteriore grave implicazione laddove si consideri l’ipotesi di un lavoratore pubblico e di un lavoratore privato privi di cerchia familiare e quindi costretti a provvedere a se stessi da soli; invero il dipendente pubblico non potrà neanche recarsi in farmacia ad acquistare un farmaco mentre quello privato sarà perfettamente in grado di gestire la propria malattia in considerazione di tempi più elastici di obbligo di reperibilità;
10)Ulteriormente contraddittorio rispetto alla linea programmatica del governo appare tutto il sistema di controllo fiscale della sussistenza reale della malattia che comporterà un esorbitante costo che di fatto graverà su tutta la collettività.
Per tutte le considerazioni che precedono, l’assemblea ha così proposto le seguenti azioni di protesta:
A)Rifiuto di utilizzare il mezzo proprio per le attività esterne di contrasto all’evasione (finora ciascun dipendente ha garantito lo svolgimento dell’attività esterna con i propri mezzi e con spese anticipate e parzialmente rimaste a suo carico;
B)Erogazione dei servizi di Front-Office unicamente alla persona interessata o a rappresentanti muniti di apposita delega;
C)Richiesta di anticipo delle spese di missione per lo svolgimento dell’attività esterna;
D)Pedissequo rispetto dell’ordine cronologico di lavorazione delle pratiche assegnate rispetto ai termini di decadenza dall’azione amministrativa;
E)Ricevimento del pubblico, ad reclusione del Front-Office, solo su appuntamento;
F)Possibilità di indire assemblee non preventivamente programmate;
G)Rispetto dei “Tempi Unitari Medi” (TUM);
H)Distribuzione all’utenza di volantino esplicativo della protesta.
I)Rispetto sistematico della pausa di 15 minuti prevista dalla legge 626 ogni 2 ore di lavorazione al terminale;
J)Rifiuto di garantire la reperibilità per l’apertura e/o la chiusura dell’ufficio nonché quella straordinaria (reperibilità notturna)
Le RSU e le OO.SS. si impegnano, nell’espletamento del mandato ricevuto, a garantire che qualsiasi pressione o condizionamento a livello personale o collettivo nei confronti dei lavoratori che aderiranno allo stato di agitazione verrà dalle stesse considerato comportamento antisindacale.
Le R.S.U. e le OO.SS. invitano i colleghi a far loro riferimento per qualunque osservazione e/o chiarimento sul presente documento. Nel contempo si rappresenta altresì che il presente documento verrà inviato:
Alla segreteria del Ministro Tremonti;
Alla segreteria del Ministro Brunetta;
A tutte le OO.SS.;
A tutti gli Uffici dell’Agenzia;
Agli organi di stampa.