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Gianluca Nicoletti
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Nicoletti con Filippo Rossi
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- “Orgogliosi d'essere cafoni”. Gianluca Nicoletti, direttore artistico di Caffeina, lancia la sfida e punta sull'orgoglio d'essere viterbesi.
“Viterbo non ha nulla da invidiare a Todi, Capalbio, Spoleto, Cetona... - sostiene giggioneggiando un po' -. Solo che è considerata rozza. Un 'intellettuale' romano non direbbe mai “oggi vado a Viterbo”, come dice “domani ci vediamo a Todi”.
Perché pensa che sia la capitale dei burini. Io credo che sia ora di finirla con questa storia. Viterbo non ha nulla da invidiare ad altre città rinomate sul piano culturale, ma che ormai sono diventate una finzione. Semplici luoghi di ritrovo dei romani”.
Nicoletti tenta anche una spiegazione di questa immagine “burina” della città.
“Tutto nasce nel 1973 afferma non senza qualche intrepidezza intellettuale quando, sulla scia della trilogia di Pasolini sui racconti di Canterbury, un regista dette il via con i Racconti di Viterbury al filone erotico-boccacesco.
Un filone che durò qualche anno e che marchiò la città. Fu individuato anche un lessico tutto particolare che venne spacciato come medievale. Ecco, invece di negare d'esser cafoni, assumiamo la cosa e diamo vita al Viterbury pride”.
E qui Nicoletti continua ad inventare l'evento.
“Già 300 persone hanno aderito sulla rete al Viterbury pride e sono pronte da tutta Italia a scendere in città. Ora stiamo vedendo quale sia il giorno più opportuno per il Viterbury pride.
Pensavamo al due settembre, il giorno prima del trasporto della Macchina di Santa Rosa. Faremo delle magliette con scritto “Io sono orgoglioso di essere di Viterbury”. In città scenderà un gruppo di cafoni da tutta Italia per dire basta ai salotti radical chic.
I viterbesi sono cafoni e ci piacciono così. Io voglio essere cittadino onorario di Viterbury. Noi siamo orgogliosi di essere cafoni”.