|
Alessandro Mazzoli
Copyright Tusciaweb |
- Palazzo Gentili lancia il salvagente alla Talete. Nella seduta di oggi pomeriggio il parlamentino vota la ricapitalizzazione della società. Ora la palla passa ai consigli comunali, che dovranno fare la stessa cosa.
Ma non tutto è filato via così tranquillamente. Il consigliere Gianmaria Santucci (Udc), sulla falsariga dell'intervento di Nando Gigli in Comune, non approva. “Va modificata la composizione societaria dice -, troppi i soci deboli, come i piccoli comuni, a cui si chiedono investimenti insostenibili”.
Ma Santucci rimane solo. Tutti Pd, An e Forza Italia disapprovano.
Da Giampieri (An) a Equitani (FI), passando per Bruni(An) è un'unica canzone. “Per anni abbiamo lavorato dice il sindaco di Bolsena - attivamente in una gestione difficile. Quella che facciamo oggi è una scelta che condivido nel merito. Significa assumersi una responsabilità nei confronti dei cittadini. Perché non è possibile che ogni volta che arriviamo da capo alla strada torniamo indietro”.
La delibera viene approvata senza i voti dell'Udc (2) e con la ramanzina del presidente Mazzoli. “Il dibattito ha dato il senso della difficoltà del momento. Il problema è che in molti siamo stati favorevoli alla gestione pubblica dell'acqua, ma non per questa Talete. Abbiamo commesso troppi errori, ritardi. Si è consumata una rottura dal punto di vista politico. Ora dobbiamo cambiare passo”.
Con l'approvazione di oggi la Provincia ha deliberato di nominare un nuovo consiglio d'amministrazione, di ricapitalizzare la società per le sue quote e di provvedere per 250 mila euro a quei Comuni che per il momento non sono in condizione di onorare il debito.
“Certo è conclude Mazzoli che se tutti i 60 Comuni dell'Ato non ricapitalizzeranno metteremo fine all'avventura Talete. E per due motivi: il primo è che la provincia non ha fondi per coprire tutto il debito (oltre un milione di euro ndr) e secondo perché la Talete non è la società della Provincia ma di tutto il territorio”.