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Il sindaco Marini
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-Maratona per le società comunali. In consiglio comunale seduta fiume fino alle 21 per decidere il futuro di Cev e Francigena.
Un futuro fortemente incerto.
Pesa il deficit accumulato, troppo alto per le casse comunali che rischiano il dissesto. Si va verso la liquidazione e ieri sera il consiglio ha fatto un deciso passo avanti in questa direzione, approvando due delibere, una per il Cev e l’altra per la Francigena in cui si autorizza il sindaco Marini a partecipare alle assemblee del 21 luglio senza esprimere voto favorevole ai bilanci 2007 e quindi convocare l’assemblea e discutere della situazione economico patrimoniale al 30 giugno e discutere di un eventuale piano di risanamento.
Delibere che passano con il sì del Pdl, mentre Udc, Pd e Sinistra Arcobaleno votano contro. Piuttosto chiaro il nuovo ragioniere capo Quintarelli. “La condizione oggettiva è che per il Cev so sostiene - rimane in capo al Comune una copertura fino a quattro milioni di euro. E oggi una simile cifra il bilancio non la può sostenere. Il Cev presenta posizioni creditizie che però il Comune contesta”.
A presiedere la seduta c’è il consigliere anziano Mauro Rotelli. Manca il presidente Giancarlo Gabbianelli. Assenza che si fa sentire. Qualcuno avrebbe voluto un confronto nella sala d’Ercole sulle partecipate, con il sindaco sotto la cui amministrazione hanno visto la luce. Appuntamento mancato.
Non è mancato invece, quello con il destino delle società. Non approvando il bilancio, cosa c’è dietro l’angolo? Paolo Barbieri (Udc) lo ha chiesto al presidente Cev Maculani.
“Ci possono essere le dimissioni di presidente e consiglieri spiega - fino alla convocazione dell’assemblea straordinaria per la liquidazione della società o una sua ricapitalizzazione”. Ipotesi quest’ultima, difficilmente percorribile. Mentre il pensiero di tutti i consiglieri intervenuti è stato per la salvaguardia dei lavoratori e dei servizi erogati.
Con il sindaco Marini che ha ribadito come rispetto al passato, si cambia marcia. “Sono state fatte scelte sbagliate sostiene come si fa a salvaguardare un’azienda che non ha chiara la sua missione? La mia volontà non è di salvaguardare i privilegi. Guardo solo all’efficienza del servizio e ai lavoratori. Si cambia strada”.
Ma è una via che a Rodolfo Gigli piace poco. “Si va verso la liquidazione precisa - per andare dove? Già era stato deciso d’appaltare alcuni servizi e altri affidarli a una società unica. Chiudere e dare tutto all’esterno sarebbe estremamente rischioso.
Dal 2002, nessun controllo. I problemi li conoscevamo, ma tali sono rimasti. Nel silenzio assoluto della giunta. Adesso la cosa più importante è la salvaguardia dei posti di lavoro”.
E se Mezzetti (Sinistra Arcobaleno) chiede che si faccia luce appieno sulle responsabilità nella gestione, Ugo Sposetti (Pd) guarda oltre. “Il sindaco e la giunta hanno sottoposto percorso spiega - si può condividere o meno. Ma questo è un percorso. Avrei preferito fosse stato fatto prima. Occorre salvaguardare i lavoratori e i servizi ai cittadini. Dico solo una cosa: fate presto.
La situazione peggiora in fretta. Bisogna confrontarsi con centinaia di famiglie, occorre essere cauti. E’ evidente che si boccia un bilancio. Con gli appalti gestiti in un certo modo, c’è stato depauperamento società. E conseguente danno erariale”.