Riceviamo e pubblichiamo - E’ solo di qualche giorno fa l’ennesimo tentativo di estorcere a Piazzai ed a questa amministrazione provinciale una qualunque risposta sulla strada che si intende seguire per la gestione dell’emergenza rifiuti.
Il 1 luglio scorso, coscienti della necessità di fare opposizione in modo critico e costruttivo, cercavamo di ricondurre le chiacchiere dell’assessore provinciale in un quadro di chiarezza, ponendo alcune domande basate su elementari e doverose considerazioni sul progetto di piano provinciale all’esame del consiglio.
Chiedevamo in particolare di sapere con quali risorse la Provincia intende affrontare l’impegnativo piano di sviluppo della differenziata e quale sarebbe il peso sulle tasche dei contribuenti dell’attuazione del piano, tenuto conto soprattutto degli oneri di trasporto del CDR verso impianti lontani e del fatto che gli stessi impianti di compostaggio così generosamente previsti dal piano non sono a tutt’oggi finanziati e, quindi, non saranno realizzati certamente a breve.
Come sempre, al silenzio di Piazzai (cui ormai siamo abituati) è seguita la solita riunione di propaganda, tenuta il 10 luglio con i sindaci della provincia per illustrare il piano Marrazzo e per prospettare gli sviluppi futuri del piano provinciale.
Le notizie giunte anche attraverso stampa, non ci inducono purtroppo a riconoscere (come avremmo sperato, per il bene di tutti) una qualsiasi forma di risposta agli interrogativi di fondo che avevamo posto: anzi, Piazzai ha riconosciuto che solo il prossimo 22 luglio sarà in Regione per parlare di soldi; quindi, fino ad allora nessuna notizia sui finanziamenti per l’avvio della differenziata né sulla tempistica per la realizzazione degli impianti.
Insomma, dei 45-50 milioni di euro necessari per l’attuazione del piano provinciale si comincerà a parlare davvero solo tra qualche giorno. Con il rischio (evocato minacciosamente da Piazzai) che, oltretutto, sui cittadini gravi la ecotassa del 20% che penalizzerà coloro i quali (magari a causa dei ritardi nell’avviamento del piano da parte della Provincia) non saranno riusciti a raggiungere nel 2011 l’ambizioso traguardo del 50% di raccolta differenziata.
Sui tempi di effettiva partenza della differenziata, poi, è necessaria una riflessione tecnica e politica: Piazzai afferma che “dopo” (quanto? un mese? due? dieci?) la riunione in Regione partiranno i bandi per assegnare i finanziamenti ai Comuni; i quali, tuttavia, dovranno necessariamente attendere l’approvazione del piano provinciale per elaborare i progetti comunali di raccolta differenziata, che dovranno essere omogenei e che saranno necessariamente tarati sulla effettiva programmazione dell’impiantistica contenuta nel piano che sarà approvato dal Consiglio provinciale e finanziata dalla Regione.
L’assegnazione dei finanziamenti dalla Regione alla Provincia e da questa ai Comuni, lo studio dei progetti comunali e la loro integrazione, le procedure di gara per l’avvio della raccolta sono operazioni (se svolte in modo organico ed efficace, e non solo a macchia di leopardo e per fini propagandistici) che richiedono tempi lunghi (come insegna l’esperienza già fatta da altre province del Lazio).
Per contenere i quali è assolutamente necessario avere fin da subito idee chiare e fondi a disposizione: proprio ciò che continua a mancare all’amministrazione provinciale, che sembra navigare a vista, portata da venti che non sa o non vuole controllare.
Unica conferma ci arriva invece, e purtroppo, sull’ampliamento di Monterazzano, come da me evidenziato già all’uscita del piano Marrazzo: ampliamento che Piazzai tenta maldestramente di mascherare dietro il termine “rimodulazione”, dietro il quale nasconde l’impossibilità politica di allontanare i rifiuti di Rieti e la necessità - fino alla realizzazione degli impianti di compostaggio e di termovalorizzazione - di ricorrere alla discarica come unica soluzione possibile per evitare l’emergenza.
Complimenti assessore, non c'è che dire, complimenti.
Francesco Battistoni consigliere provinciale F.I. verso il Popolo della Libertà