- La rassegna teatrale “Spazi e Memoria” prosegue con una moderna metafora sull’inquietudine umana, “Il Calapranzi” di Pinter, in prima nazionale il 17 luglio alle 21.30 nei giardini di Palazzo Dei Priori, sul palco Lorenzo Costa e Ivana Monti.
Il “Calapranzi” è una moderna metafora dell’inquietudine umana.
Scritto cinquanta anni fa, è ormai un classico del teatro contemporaneo.
Affrontarlo oggi significa sottolinearne la forza e l'attualità.
Gus (Monti) e Ben (Costa) sono due killer professionisti, assoldati da una misteriosa organizzazione criminale che comunica loro soltanto il nome di una città in cui essi devono recarsi e un indirizzo dove attendere la “chiamata” per la prossima esecuzione.
I due si ritrovano in uno squallido alloggio ubicato sotto un ristorante, apparentemente in disuso, al quale li collega un cala-pranzi.
Sono in attesa di sapere quale sarà la vittima di turno, ma, stranamente da questo cala-pranzi arrivano loro improbabili ordinazioni.
Gus è un uomo tormentato dai dubbi, dai sensi di colpa e presto mostra i primi cedimenti.
Ben è un uomo autoritario e cerca di reagire al comportamento del compagno, diventando sempre più duro e intransigente.
I due eseguono istruzioni che sembrano senza significato e per questo diventano sempre più irritabili e di conseguenza, anche involontariamente comici nella loro inquietudine.
Ben e Gus sono, in realtà, due precari del crimine.
Chiusi in una stanza aspettano che la loro prossima vittima, di cui non conoscono l’identità, entri dalla porta.
Qualcosa questa volta, li sorprenderà….
Una sorta di tragicommedia dove i due si ritrovano soli con se stessi costretti a lavorare sulla “verità”.
L’opera fa parte della prima stagione drammaturgia di Harold Pinter, un grandissimo autore a cui nel 2005 l'Accademia della Svezia ha assegnato il premio Nobel per la letteratura.