Riceviamo e pubblichiamo - Mentre in quasi tutti i Comuni del viterbese e in Consiglio provinciale si discute animatamente del futuro della società pubblica Talete e un po’ ovunque si approva la ricapitalizzazione per tentare di garantire un futuro alla gestione pubblica dell’acqua, a Bassano tutto tace. Eppure lunedì 21 luglio è convocata l’assemblea dei soci (di cui fa parte anche il comune di Bassano Romano) di Talete che dovrà decidere le sorti di questa società, nata per garantire una gestione razionale dell’acqua, per ridurre gli sprechi, per migliorare ed ottimizzare le reti, oltre che per evitare che le risorse idriche della Tuscia finissero in mano alla speculazione privata.
Dopo gli anni della mobilitazione contro l’ingresso dei privati nella gestione dell’acqua sono stati commessi molti errori, è mancato un governo politico d’insieme sul processo, troppo spesso la Talete è stata il luogo dove dar vita alla peggiore lottizzazione partitica o dove scaricare furbescamente debiti dei singoli Comuni.
Eppure questa società pubblica, frutto del protagonismo del territorio ( anche del nostro Comune e della precedente Amministrazione), è l’unica possibilità che abbiamo per garantire che le nostre risorse idriche siano gestite nell’interesse delle comunità locali.
Tariffe accessibili a tutti, investimenti trasparenti, miglioramento delle reti e degli acquedotti, sono obiettivi che possono essere perseguiti soltanto se il controllo sulla gestione dell’acqua sarà esercitata e partecipata dalle comunità locali. Molto bisognerà correggere rispetto agli errori di questi anni, ma questo potrà essere fatto soltanto se la Talete sarà salvata. Tanto più che il quadro normativo che il governo Berlusconi sta definendo in materia di servizi pubblici locali appare molto preoccupante e decisamente orientato verso l’affidamento ai privati dei servizi e beni primari, tra cui l’acqua.
E’ per queste ragioni che chiediamo che, anche a Bassano Romano, si proceda immediatamente alla convocazione di un Consiglio comunale che approvi la delibera di ricapitalizzazione (per la quale sono previsti i fondi in bilancio ) in modo che anche il nostro Comune possa tornare a giocare un ruolo attivo nella vicenda cruciale della gestione dei servizi idrici. Un Consiglio comunale in cui si discuta di Talete, del depuratore, degli sprechi e della carenza idrica che investe ormai pesantemente intere zone del paese.
Un Consiglio comunale, insomma, per discutere del futuro e insieme dei tanti problemi che attanagliano la gestione e la distribuzione idrica locale.
Giancarlo Torricelli
Consigliere comunale Rifondazione comunista .