-La Regione Lazio su proposta dell’assessore Esterino Montino - ha deliberato i criteri e le modalità per l’esercizio delle funzioni conferite alle Province in base alle norme sul governo del territorio.
Di fatto, la giunta regionale ha stabilito nel dettaglio come gestire la delega urbanistica da parte di palazzo Gentili, in virtù dell’approvazione del Piano territoriale di coordinamento provinciale, pubblicato a marzo di quest’anno.
“A seguito di riunioni con le amministrazioni interessate, l’ultima delle quali lo scorso 7 luglio dice l’assessore all’Urbanistica della Provincia, Angelo Cappelli - si è giunti finalmente a una nuova fase storica per tutta la Tuscia viterbese.
Potremo decidere compiutamente come disegnare autonomamente i nuovi strumenti urbanistici comunali, attraverso la collaborazione tra Comuni e Provincia di Viterbo, protagonisti insieme della copianificazione territoriale”.
Tutti i Comuni entro 5 anni dovranno adeguare il proprio piano regolatore generale al piano provinciale di coordinamento (Ptpg), mentre il Comune capoluogo entro tre anni, da marzo 2008.
“Ad oggi continua Cappelli - per alcune funzioni la delega è già in capo alla Provincia: se un Comune deve fare una variante o un nuovo piano urbanistico generale, dovrà iniziare l’iter non più con la Regione Lazio ma con la Provincia di Viterbo, che diventa così l’interlocutore dell’ente locale. I regolamenti edilizi devono sempre passare per palazzo Gentili. Per i piani attuativi (lottizzazioni) invece solo se conformi al Prg comunale. Questo è quanto avviene già ora”.
I piani o le varianti adottate prima di marzo continueranno il proprio iter regionale. La Provincia, comunque, sarà invitata a partecipare - e votare - ai comitati tecnici regionali per esprimere le proprie osservazioni. In attesa - con l’adeguamento dei piani urbanistici comunali di tutti gli enti locali - di assumere pienamente la totalità delle funzioni di pianificazione territoriale provinciale.
“Certamente conclude Cappelli nel rivedere i propri strumenti urbanistici, i Comuni dovranno tener conto dell’arrivo di una realtà importante come l’aeroporto, che non inciderà solo sulla città dei Viterbo ma porterà tutte le realtà della Tuscia a riconsiderare i propri piani strategici”.