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Riceviamo e pubblichiamo
- Egregio direttore,
dopo la prosecuzione del dibattito sull’apertura serale delle attività commerciali del centro, ci corre l’obbligo, nell’imminenza dello svolgimento della “Notte bianca”, di fornire un chiarimento-anche a seguito di qualche interpretazione, potremmo dire disinvolta, dei nostri interventi in materia.
Ci teniamo a farlo subito, prima dello svolgimento della manifestazione, giacché il “salto sul carro del vincitore” e la “calata dell’avvoltoio” sono due sport già fin troppo praticati in questo Paese.
I commercianti di Ascovit non sono contrari alla “Notte bianca”, tanto meno la boicottano. Abbiamo dato tante, troppe prove di amore per il centro storico, per poter cadere in un errore così autolesionista. Quello che ci è premuto, e ci preme tuttora sottolineare, è la necessità di un diverso approccio comunicativo e organizzativo a questa ed altre questioni che coinvolgono amministrazione, operatori economici, cittadini residenti e visitatori.
Diverso nel metodo, con un coinvolgimento in fase di ideazione e organizzazione di tutte le parti interessate, e quindi anche dei commercianti:di tutti i commercianti.
Diverso nei contenuti, ad esempio elaborando proposte per creare iniziative originali con target diversificato, insomma occasioni per tutti, dal giovane discotecaro al padre di famiglia fino al nonno della medesima.
A tal proposito, diamo volentieri atto all’assessore Purchiaroni di essersi mosso nella direzione giusta, dando così un contributo a quella sensazione di “aria nuova” che ci è già sembrato di respirare in alcuni dei primi atti, e in alcune persone, di questa neoeletta amministrazione comunale.
Mentre un’aria decisamente vecchia, consumata, oseremmo dire mefitica, emana da certe stucchevoli polemiche sulla presunta maggiore o minore rappresentatività delle diverse associazioni dei commercianti. Si tratta di una diatriba che non ci appassiona, tuttavia come commercianti del centro storico una considerazione ci terremmo a farla: non scomodiamo i sondaggi per delle questioni che tutti possono verificare personalmente.
E’ sufficiente fare un giro per le vie, e scambiare due chiacchiere con quelle pazienti persone che alzano la saracinesca al mattino per abbassarla la sera, con la consapevolezza che da quello dipende la sopravvivenza, loro e delle loro famiglie.
Ecco, possiamo garantire che quelle pazienti persone sanno benissimo chi li rappresenta e chi no.
Coordinamento Ascovit
Viterbo