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Rosato Rosati con Sabrina Ferilli
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- “Con la sua scomparsa, abbiamo perso tutti un grande uomo e un grande politico”. Il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli ricorda così Rosato Rosati, già amministratore di palazzo dei Priori dal 1960 al 1964, sindaco di Viterbo dal 1975 al 1983 - anno in cui fu eletto anche consigliere provinciale -, vice presidente della Provincia e assessore alla Cultura nella giunta Delle Monache (1988), presidente dell’ente di via Saffi dopo l’arresto di quello in carica e di un assessore per la storia di tangenti legata alla discarica di Tarquinia.
E’ stato lui a chiudere dunque l’ultimo scorcio di legislatura, dal 13 febbraio 1992 al ’93. Sempre sotto le insegne della Democrazia cristiana.
“Quella di Rosati dice Mazzoli non è stata una figura prestigiosa soltanto nel campo della politica: la sua forte personalità, unita al lato umano, ne ha fatto una persona che ha sempre dato dimostrazione di elevati valori, capace di buoni insegnamenti”.
Rosati alla fine degli anni ’70, quando era in carica a palazzo dei Priori ha giocato un ruolo fondamentale per la nascita dell’Università della Tuscia, insieme all’allora presidente della Provincia Ugo Sposetti.
Due sponde opposte che - pur in un periodo di asprezza, determinato dalla guerra fredda e dai drammi seminati dalla stagione del terrorismo - seppero fare condividere alle rispettive istituzioni progetti e obiettivi di sviluppo, primo fra tutti l’università nel 1979. Hanno lavorato insieme, portando a casa un risultato reciprocamente riconosciuto.
“Ricordo infatti continua Mazzoli che quando lo scorso anno la partita per l’aeroporto era ancora aperta, Ugo Sposetti rivolse a me e all’allora sindaco Giancarlo Gabbianelli questo invito: voi due dovete fare quello che Rosati e io abbiamo fatto per l’università. Ecco: oggi ho capito che quella collaborazione è stata un grande insegnamento per tutti”.