- Venti bandi, trentadue misure, 1 miliardo e mezzo di euro, 115 mila aziende coinvolte, questi i numeri del Piano di Sviluppo Rurale (Psr) 2007-2013 della Regione Lazio a cui Bruxelles ha dato l’ok.
Tra le novità, la progettazione integrata o di filiera (Pif), una nuova strategia imprenditoriale e modalità di accesso alle risorse che permette di realizzare interventi che coinvolgono una molteplicità di operatori, sia pubblici che privati, del comparto agricolo, agroalimentare e dei servizi ad esso connessi. Dopo la pubblicazione di quasi tutti i bandi e l’invio delle manifestazioni di interesse da parte delle aziende, il Psr è entrato ora nella fase più importante, quella operativa.
Di questo si parlerà al convegno organizzato il 24 luglio alle ore 10 nell’Aula Magna della facoltà di Agraria della Tuscia. Interverranno Marco Bianchi, responsabile del centro Europe Direct Lazio, che presenterà il piano di comunicazione del Psr, il prof. Gabriele Dono, direttore del Dipartimento di Economa Agroforestale e dell’Ambiente Rurale dell’Università della Tuscia, che mostrerà la filosofia dei progetti integrati e il concetto di filiera, il dottore agronomo Francesco Ciccarella, che illustrerà la strategia e l’attuazione del Pif. A seguire la prof. Anna Carbone descriverà i risultati di una ricerca condotta dal Dear sui problemi della filiera vitivinicola del Lazio.
Aggregare più idee e soggetti economici in un nuovo modo di fare impresa, questa la sfida , con il tentativo di rendere la nostra agricoltura più competitiva, integrando le vocazioni e le competenze presenti sul territorio, espandendo i progetti imprenditoriali oltre gli ambiti aziendali, determinando così un’integrazione tra gli interventi, che possono ora attingere a diverse misure del Psr, accrescendo l’efficacia generale dell’azione pubblica.