- Tutte le sere, dopo i concerti in piazza Vittorio Emanuele a Soriano nel Cimino, da mezzanotte alla Taverna Papacqua, si tengono le Jam Session del Festival.
I grandi nomi in cartellone al Tuscia in Jazz si incontrano con i giovani musicisti, che ruotano intorno alla manifestazione, per dare luogo a quella che può essere considerata la massima espressione del jazz, la jam session.
Una jam session è una riunione (regolare o estemporanea) di musicisti che si ritrovano per una performance musicale senza aver nulla di preordinato, di solito improvvisando su griglie di accordi e temi conosciuti (standards).
Il termine, di etimologia afro-americana ma ancora piuttosto oscura, è nato negli anni venti negli ambienti jazz, e si è poi diffuso anche nel rock.
Una jam session in genere non ha lo scopo di intrattenere il pubblico, ma è un ritrovo di musicisti che hanno così l'opportunità di provare nuovo materiale musicale e mettere alla prova la loro abilità di improvvisatori in confronto con altri strumentisti; a volte è semplicemente un ritrovo sociale.
Alle jam session possono partecipare musicisti di tutti i livelli e possono avvenire in locali privati o pubblici.
Ad esempio divennero leggendarie negli anni quaranta le jam session del club di New York City Minton's Playhouse, che dopo l'orario di chiusura ospitava musicisti come Ben Webster e Lester Young ed i giovani della nuova leva bebop come Thelonious Monk, Charlie Parker e Dizzy Gillespie.
Questi incontri spesso si trasformavano in vere e proprie competizioni fra virtuosi.
Le jam session sono un terreno fertile per l'incontro di musicisti, lo scambio di idee, e sono quindi l'occasione dove sono nate molte collaborazioni musicali.
La stessa cosa accade al Tuscia in Jazz Festival.
Le sue leggendarie jam session hanno visto come ospiti musicisti come: Archie Shepp, Bobby Durham, Sonny Fortune, Kenny Barron, Mulgrew Miller, Buster Williams, Joey De Francesco, Shawnn Monteiro, Steve Grossman, Rosario Giuliani, Flavio Boltro, Stefano Di Battista e tanti altri.
Questa edizione del festival già nelle prime serate ha visto come protagonisti alle jam session artisti come: Emmanuel Bex, Massimo Davola, Giorgio Rosciglione, Gege Telesforo, Andrea Beneventano, Antonello Vannucchi, Gege Munari, Antonio Flinta ed tanti giovani musicisti che partecipano al festival e al premio Jimmy Woode.
Tra essi grandi promesse del jazz italiano come Francesco Marziani, Andrea Rea, Mirco Rubegni, Elio Coppola, Enrico Mianulli, Karim Blal, Daniele Sorrentino e tanti altri.
L’ingresso alla Taverna Papacqua per le jam session è gratuito, come tutti i concerti del Tuscia in Jazz e sponsorizzata dalla Birra Warsteiner.
Le serate sono gestite da giovani musicisti cresciuti nel festival come: Michele Villetti, Diego Riccitelli, Dario Panza e Stefano Angeli.
L’organizzazione del Tuscia in Jazz Festival per queste serate ha messo a disposizione tutta la strumentazione necessaria.
Un appuntamento da non perdere dal 19 luglio al 3 agosto tutte le sere per chi ama il jazz e dunque la sua più antica ed amata tradizione la jam session.
Info: 3386642749