Riceviamo e pubblichiamo - Il 19 luglio sono stato chiamato dal mio vicino per prestare soccorso ai suoi tre cani, compreso un cucciolo di un mese che presentavano chiari segni di avvelenamento.
L’intervento immediato del veterinario ha evitato che gli animali di taglia più grande soccombessero.
Per il cucciolo non c’è però stato niente da fare.
E’ morto fra atroci sofferenze.
Questa mattina è stata la volta della mia gatta.
L’ho trovata con la schiuma alla bocca riversa sui gradini di casa dove si era trascinata a stento.
Il mio amico veterinario mi dice che praticamente lui e i suoi colleghi vengono chiamati tutti i giorni per casi simili che si verificano a Viterbo e in tutti gli altri paesi della Provincia.
Si hanno solo dati parziali e frammentari, perché non tutti denunciano i fatti, ma sembra che siano centinaia ogni anno, gli animali uccisi nella Tuscia.
Per quanto riguarda gli animali selvatici (volpi, mustelidi, rapaci) ovviamente moltissimi sono quelli colpiti dai bocconi, inclusi anche animali rarissimi.
L’estate scorsa ho personalmente visto un tasso avvelenato riverso sul ciglio della strada Ponte Sodo , praticamente alla periferia di Viterbo.
E’ facile capire come per le specie sull’orlo dell’estinzione numeri di questo tipo siano di una gravità eccezionale.
Vi sono stati casi anche vicino ad abitazioni e la paura è che un giorno o l’altro qualche esca avvelenata possa arrivare nelle mani di un bambino (vedi il caso di Monte Mario a Roma).
Il diritto di difendere i propri animali da cortile (polli, conigli, agnelli) non può avvenire attraverso i bocconi avvelenati.
La civiltà e la correttezza della nostra terra, il rispetto degli altri e della cosa pubblica passano anche da queste cose, dal cercare soluzioni alternative (risarcimenti del danno, assicurazioni, interventi della polizia provinciale), al disseminare morte tra esseri viventi indifesi.
Eppure poco o nulla si sente dire su questo problema e nulla si fa per fermarlo, nonostante disseminare bocconi avvelenati sia una pratica oltre che incivile illegale e, ricordiamolo costituisca un reato penale.
Giulio Starnini