Riceviamo e pubblichiamo - Come tradizione di ogni stagione estiva, il caldo fa scoppiare la solita specialità frutto del solleone incalzante, ci corre il dubbio di aver superato la soglia, l’iniziativa ventilata da una organizzazione sindacale “civitonica” ( Filcem-Cgil) di manifestare sotto la sede dell’Inps per la Cassaintegrazione straordinaria revocata dal Ministero del Lavoro ci offre lo spunto per capire quanto sia pericolosa l’esposizione.
In questa guerra di poveri, degna di nota potrebbe essere l’idea di manifestare davanti alle sedi di coloro che hanno sottoscritto gli accordi e si sono fatti garanti per gli accordi sottoscritti, in questo caso i soggetti sono più di uno ed è un peccato escluderne qualcuno, vada per l’azienda e successiva curatela fallimentare, la Regione Lazio, la Provincia, la Confindustria, l’organizzazioni sindacali firmatarie, nella Cassaintegrazione straordinaria contestata tutti erano e sono coinvolti a difendere la bontà degli impegni presi oltre alla vigilanza affinchè gli impegni fossero mantenut.
Oggi manifestare sotto l’Inps sarebbe come manifestare davanti al giornalaio reo di diffondere notizie vendendo i giornali, ben sapendo che questa non è e non sarà la soluzione del problema, altri e altre sono le responsabilità e le inadempienze che devono essere ricercate anche se questo serve solo per fare chiarezza di una vicenda che ha molti lati oscuri che sicuramente non riconducibili all’Inps , non dimenticando che la strada per togliere dalla difficoltà le circa 370 dipendenti sono gli stessi garanti di allora che devono farsene carico, di cui manco a dirlo non c’è traccia, le sfilate di allora solo un ricordo, escluso qualche frutto del solleone.
Una manifestazione questa senza senso se non demagogico visto la volontà dell’Istituto previdenziale non solo di ritardare il più possibile la richiesta dei circa 5000 euro a testa ai dipendenti rimandandola ai primi di settembre prossimo, ma anche offrendosi disponibile ad accettare eventuali rateizzazioni oppure eventuali conciliazioni sia singolarmente e/o per gruppi tra la Cassaintegrazione straordinaria contestata e la corrente in pagamento.
Visto che i dipendenti sono in attesa di avere in pagamento la Cassaintegrazione straordinaria in deroga chiesta dal 01/06/2008 al 30/11/2008, dunque l’Inps recependo le difficoltà dei dipendenti e la difficile situazione si è resa più che disponibile, non dimenticando che il Tar del Lazio nel caso sentenziasse la sospensiva ( se viene accolto il ricorso) del provvedimento del Ministero la risposta sarebbe a breve ed in netto anticipo sui tempi, anche se questo non significherebbe aver ragione del ricorso, non comunicando questo reale scenario alle lavoratrici oltre a offrire illusioni crea delle aspettative che produrranno effetti negativi dopo per tutto il sindacato, sempre che di sindacato stiamo parlando.
In questa difficile quanto imprevista situazione creatasi riteniamo che giocare sulla pelle delle lavoratrici cavalcandone il comprensibile stato d’animo per scopi populistici oltre che non trovare la soluzione al problema crea un ulteriore danno, per quanto ci riguarda, al di la di promuovere le dovute pressioni affinchè ci sia una copertura da parte del Ministero del Lavoro, consigliamo il percorso delle conciliazioni per evitare inutili contenziosi di cui saremmo tutti perdenti ( lavoratrici e Inps ) salvo intraprendere tutte le iniziative possibili per recuperare le somme nei confronti dei responsabili di questo vero e proprio disastro.
Francesco Pantaleo
Segretario Fialc Cisal