- Alle dichiarazioni della rappresentante statunitense al commercio, Susan Schwab che ribadiscono l'intenzione dell'Amministrazione USA di non negoziare sulle Indicazioni geografiche, la Coldiretti risponde che l'Unione europea deve, a sua volta, ribadire l'importanza di trovare una soluzione adeguata al gravoso problema delle contraffazioni dei prodotti agricoli in generale e di quelli Made in Italy, in particolare.
La questione della tutela delle indicazioni geografiche, così come l'inclusione nella lista dei prodotti tropicali di taluni prodotti mediterranei rileva la Coldiretti - merita risposte in linea con quanto dichiarato di recente dal Commissario europeo all'agricoltura, Fischer Boel e dal Ministro Zaia.
A questo punto precisa Leonardo Michelini, Presidente della Coldiretti di Viterbo - è necessario che l'Unione europea tenga fede a quanto sin qui affermato riguardo al condizionamento delle proprie offerte a un esito positivo del negoziato anche sulle Indicazioni geografiche e gli altri aspetti collegati, reagendo all'atteggiamento statunitense in maniera chiara e inequivocabile.
Ciò si rende ancora più necessario nel momento in cui sostiene Michelini - 105 Paesi si sono già espressi a favore di un'efficace tutela delle Indicazioni Geografiche a livello mondiale, tra cui quasi tutti i Paesi in via di sviluppo e quelli meno avanzati.
L'Unione europea conclude Michelini - non può correre il rischio di accordi al ribasso per l'agricoltura in un momento in cui, con l'emergenza cibo mondiale, la capacità di approvvigionamento alimentare è diventata un fattore strategico per lo sviluppo dell'intera economia e l'adozione di regole trasparenti nel commercio un atto fondamentale ed irrinunciabile.