- L’Amministrazione Comunale di Acquapendente esprime la propria preoccupazione e si fa portavoce delle apprensioni dei cittadini circa le decisioni, in materia di sanità, assunte durante la riunione straordinaria del Consiglio Regionale del Lazio che si è svolta il 23 luglio.
Sono 12 i punti che compongono il documento per il piano di rientro dei conti della sanità laziale, e quello che maggiormente preoccupa l’Amministrazione aquesiana è il punto 7 che prevede “il riassetto della rete ospedaliera con adeguati interventi per la dismissione, riconversione dei presidi non in grado di assicurare adeguati profili di efficienza e di efficacia e revoca degli accreditamenti per le corrispondenti strutture private accreditate”.
I cittadini e gli operatori dell’ospedale di Acquapendente si erano allarmati nei giorni scorsi per la notizia della riduzione di 9 posti letto all’interno della struttura sanitaria, prontamente reintegrati senza produrre alcun disagio agli utenti. Questo perché l’obiettivo, nella gestione del presidio aquesiano, è quello di rispondere alle esigenze del territorio tenendo presente quali sono i bisogni reali della comunità che lo vive.
L’ospedale di Acquapendente, definito ormai da tempo come “ospedale di frontiera”, è un punto di riferimento necessario e fondamentale non solo per gli aquesiani ma anche per gli utenti che giungono dai paesi limitrofi sia del Lazio che dell’Umbria e della Toscana.
Pensare ad un riassetto della rete ospedaliera non significa certo chiudere l’ospedale di Acquapendente, ma organizzare la struttura sanitaria in modo adeguato, offrendo agli utenti i servizi di cui hanno bisogno come gli ambulatori specialistici, il laboratorio di analisi, il day hospital e le lungo degenze soprattutto per la popolazione anziana. Già in data 15 novembre 2007 l’Amministrazione Comunale, di concerto con la direzione sanitaria dell’ospedale, aveva deliberato il documento che prevedeva il riassetto ospedaliero, sulla base di quelle che sono le esigenze e le richieste del territorio, accolte dalla Asl e fatte proprie con l’atto aziendale.
Il Comune di Acquapendente assicura, infine, la comunità che sarà intrapresa ogni azione possibile in difesa dell’ospedale.