- Un classico riletto all’insegna del ‘900, per l’ultimo appuntamento di "Spazi e memoria", “La scuola delle mogli ovvero un Molière alla Mirò”, con Virginio Gazzolo, Riccardo Bocci e Giulia Galiani in scena il 28 luglio alle 21.30 nei giardini del Comune.
Sono trascorsi tre secoli e mezzo dall'andata in scena de “La scuola delle mogli”, il primo vero grande successo di Molière, e questa commedia , con la sua freschezza, la sua leggerezza, la sua essenzialità drammaturgica, non cessa di stupire.
Arnolfo, un uomo maturo, che teme di far la fine dello sposo tradito, ma vuole egualmente sposarsi, ha adottato una bambina per allevarla, tenendola segregata, nell’ignoranza e nel timore del peccato.
Ma i suoi calcoli sono mandati all’aria dalla natura: Agnese, terrorizzata dal suo tutore che non ha saputo ispirarle amore, fugge con il primo giovane che capita.
Una commedia umanissima che pone, l'uno accanto all'altro, due personaggi straordinari: Arnolfo, uomo maturo, arroccato nelle sue convinzioni, tenace, che considera la fanciulla come un frutto a lungo coltivato e desiderato e Agnese, una fanciulla raggiante per la sua innocenza, che a poco a poco prende coscienza di sè, dei suoi desideri e alla fine, difende con forza il suo diritto alla vita e all'amore.
“Tema di fondo della commedia - afferma il regista Guido Mazzella - il contrasto tra l’autunno incipiente di Arnolfo e la primavera esaltante di Agnese, un tema attualissimo, l’amore di una persona matura e una, molto giovane, “La scuola delle mogli”, un vero inno alla giovinezza e all’amore”.
In questo contesto, trasposto ai nostri giorni, i costumi avranno la foggia tipica dell’epoca (barocca), ma i colori saranno ispirati, costume per costume, a un quadro di Mirò, nel segno di un forte e innovativo '900.