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Le finestre tamponate
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Riceviamo e pubblichiamo - Dal dizionario Devoto-Oli 2007: “Prìstino: ‘di un’età o di un’epoca anteriore’.
Quindi per messa (o rimessa) in pristino è da intendere la restituzione della cosa, oggetto dell’azione, allo stato precedente.
Di messa in pristino parla una lettera della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici del Lazio, datata 16 luglio e indirizzata al Comune di Bolsena, nella quale si chiede di presentare il progetto per la messa in pristino (appunto!) delle due finestre della sala consiliare chiuse abusivamente dal sindaco Equitani.
Restituzione allo stato originario, quindi, e questa volta secondo l’iter previsto dalla legge: presentazione del progetto, approvazione della Soprintendenza e lavori di ripristino sul bene storico vincolato oggetto dell’abuso (Palazzo Comunale).
Almeno così l’abbiamo interpretata noi.
Non deve essere stata questa però la chiave di lettura di Equitani: per lui messa in pristino significa presentare un nuovo progetto “postumo” per la tamponatura delle due finestre.
E’ dell’11 luglio scorso infatti una delibera di giunta comunale nella quale si conferisce l’incarico ad un geometra di “redigere il progetto di tamponatura delle due finestre” (!).
Ora, escludendo il fatto che Equitani abbia una scarsa conoscenza della lingua italiana, è evidente che il sindaco ha in qualche modo frainteso il significato di quella lettera.
Magari pensa che un bel progettino presentato nella maniera giusta possa portare ad una sorta di sanatoria dell’abuso commesso.
Purtroppo per lui non è così, la legge 42 /2004 parla chiaro ed esclude una qualsiasi sanatoria di abusi perpetrati su beni immobili di interesse storico vincolati.
Una delibera paradossale dunque, quanto meno illogica e bizzarra, che viene emessa proprio mentre è in corso un procedimento penale sulla vicenda da parte della Procura della Repubblica. Procedimento del quale si fa addirittura menzione nella delibera di giunta, specificando che il primo progetto dello stesso geometra (presentato anch’esso “postumo”) è stato già sequestrato dai magistrati.
Evidentemente Equitani persiste nella sua intenzione di rendere definitiva la tamponatura. Come dire che all’arroganza non c’è mai fine.
Restano in ogni caso ancora inevase molte domande: da quanto è costato tamponare le due finestre a come sono stati pagati i lavori e da chi, dal nome dell’amministratore che ha incaricato il geometra di redigere il primo progetto (senza alcuna lettera ufficiale di incarico) a come lo stesso sia stato pagato.
Tutte domande alle quali il lavoro della Procura darà certamente una risposta, mentre a Equitani spetterà il compito di rispondere su una domanda: quanto costerà alle tasche dei cittadini la riapertura delle finestre e quindi il ripristino della situazione dopo l'inutile e assurdo gesto compiuto dal primo cittadino.
Radames Petti
Capogruppo PdCI
Consiglio Comunale di Bolsena