“Ho avuto il piacere di partecipare alla seduta congiunta della II e IV commissione consiliare permanente. Dico piacere perché la relazione del ragioniere capo, Stefano Quintarelli, è stata veramente chiara ed esauriente, permettendoci di avere un quadro compiuto della situazione delle società comunali. Certo, si è trattato di una relazione tecnica, ed altro non poteva essere.
Ma noi dovremmo poter discutere delle indicazioni politiche che sul tema la giunta propone, sia pure supportata dai dati finanziari, economici e gestionali.
Il sindaco ci ha indicato la sua intenzione di procedere con una sorta di “work in progress” , da costruire con il supporto della Corte dei Conti e del consiglio; può essere una strada condivisibile, ma a questa va premessa una necessaria ed ineludibile pregiudiziale politica, ed è di questo che voglio parlare.
La situazione delle società non è figlia di un destino cinico e baro; tanto per fare un esempio, mi ricordo come in una relazione degli esperti (tra i tanti chiamati al capezzale delle strutture) in cui si indicava nel 2005 il punto di flesso della situazione del Cev, anche per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti, che aveva portato la società da un leggero attivo a un primo, importante passivo. 2005, ovvero tre anni fa.
Assumersi in questo quadro di azioni e omissioni una responsabilità politica, che non è soggettiva, come quelle che attengono al piano giudiziario o al piano morale, ma collettiva, significa fare chiarezza, e la chiarezza è, a mio parere, strumento imprescindibile per governare un futuro certo.
E’ questo il punto: non vendette “a posteriori” ma certezza per il futuro, perché se non c’è una chiara dissociazione ora, chi ci assicura che nel futuro una maggioranza omogenea a quella precedente non possa assumere decisioni analoghe? La passata giunta ha operato delle scelte che ora stanno portando dei drammatici nodi al pettine.
Non solo le società , ma anche le Rsa (residenze sanitarie assistite). E’ di questi giorni la sentenza del Consiglio di Stato che obbliga il Comune a pagare 1.000.000 di euro, e questo per una delibera contestata già dall’inizio, rinviata ora in commissione e non ancora ridiscussa.
Al di là degli esiti anche di questa vicenda, è la linea politica della precedente giunta di centrodestra che esce pesantemente sconfitta dai fatti e se l’attuale maggioranza non riconosce tutto ciò, non potrà avviare un processo per preparare un futuro chiaro per la città. Preparare un futuro chiaro è quello di cui la città ha bisogno; certezza è la parola chiave. Certezza che adesso non è concessa, per colpe altrui, ai lavoratori delle società”.
Linda Natalini
Consigliere comunale Pd