Riceviamo e pubblichiamo - L'assemblea che ha eletto il cda della Talete si è conclusa con un accordo abbastanza penoso fra Pdl e Pd. Accordo che si è rivelato come perseguimento di una mera spartizione di posti di potere fra i due schieramenti.
Già alle 8,30 nella conferenza convocala dal presidente della Provincia di Viterbo fra le forze politiche si era palesato il disagio sia del Pdl che del Pd e in particolare del Pdl che si è presentato alla conferenza stessa con tre separati schieramenti, FI, Alleanza nazionale e Giovanardiani.
Dopo oltre due ore di discussione, l'Udc ha proposto l'aggiornamento dell'assemblea per consentire alle forze politiche rappresentanti i soci di Talete - Pdl, Pd e Udc - di sedersi a un tavolo di trattative per raggiungere un accordo unitario in relazione al quale l'Udc non avrebbe avanzato pretese di rappresentanza all'interno del nuovo cda.
Le due maggiori forze rappresentative, Pdl e Pd, hanno sospeso la riunione per riunirsi separatamente.
Dopo oltre tre ore durante le qua li i " lunghi coltelli" hanno duellato senza esclusione di colpi i due gruppi politici hanno raggiunto l'accordo spartitorio sia per il cda che altri organi collegiali per cui il presidente è andato al Pd, i due membri del cda al Pdl, la presidenza del collegio dei revisori dei conti al Pdl e i membri del collegio dstesso al Pd.
La domanda ai comuni e ai cittadini del Viterbese è: “E' l'inciucio degli inciuci questo, o no?".
La politica viterbese non è mai caduta così in basso.
Speriamo che si smetta di parlare degli accordi inesistenti fra Udc e Pd per parlare di accordi ormai evidenti fra Pdl e Pd. L'Udc è felice di star fuori dall'inciucio.
Erino Pompei
Commissario provinciale Udc