Riceviamo e pubblichiamo - I lavoratori della sede Inpdap di Viterbo, nel proclamare lo stato di agitazione a seguito del recente attacco ingiustamente subito da tutti i dipendenti del Pubblico Impiego con l’emanazione del D.L. n.112/08 (che prevede pesantissimi tagli delle risorse incentivanti, che blocca le risorse per i rinnovi contrattuali, che blocca le assunzioni e limita diritti acquisiti come, ad esempio, il part-time, che annulla di fatto il potere contrattuale sindacale), invitano tutti gli utenti a comprendere e sostenere le ragioni di tale mobilitazione.
I lavoratori Inpdap, infatti, nonostante l’attuale campagna denigratoria e demagogica nei confronti dei dipendenti pubblici, diretta a demonizzare la figura del dipendente pubblico etichettandolo indiscriminatamente come “fannullone”, hanno sempre contribuito ad innalzare il livello qualitativo e quantitativo dei servizi resi all’utenza, raggiungendo negli anni indubbi risultati di eccellenza concretamente realizzati, nonostante gli scarsi mezzi messi a disposizione e le lungaggini burocratiche non costituiscano certo la condizione ideale per lavorare efficacemente.
Con questo decreto il governo non solo disconosce l’impegno e la disponibilità profusa giornalmente dai lavoratori malgrado le difficoltà, ma colpisce severamente il salario degli stessi lavoratori, con il conseguente impoverimento di milioni di famiglie che già hanno seri problemi ad arrivare a fine mese.
Appare evidente che tagliando il salario e bloccando le assunzioni non si può rilanciare l’aumento dell’efficienza e della produttività, men che mai giustificandola con una ricerca di risparmio della spesa pubblica.
Se davvero il Governo volesse contenere la spesa pubblica, sarebbero ben altre le spese da eliminare (vedi consulenze milionarie, enti inutili, spese per la politica, ecc.), non certo le già misere retribuzioni dei lavoratori pubblici.
Evidentemente le vere ragioni sono altre: un sistematico smantellamento della Pubblica Amministrazione a favore della privatizzazione dei servizi. Ma l’esperienza insegna che le privatizzazioni, sfuggendo ad ogni tipo di controllo pubblico, alzano i costi e abbassano la qualità dei servizi stessi,.
La conseguenza di tale politica inciderà negativamente anche su tutta l’utenza, soprattutto pensionati e iscritti all’Inpdap, in quanto il sistema previdenziale pubblico è uno dei pilastri di ciò che rimane dello stato sociale italiano.
Per queste motivazioni, i lavoratori della sede Inpdap di Viterbo, aderendo allo stato di agitazione già proclamato a livello nazionale, hanno deciso, ponendo in essere varie forme di lotta, di avviare una campagna di protesta che potrebbe comportare disagi per l’utenza, alla quale chiediamo ancora una volta di essere solidali condividendo le ragioni di tale mobilitazione, per la difesa della dignità dei lavoratori del Pubblico Impiego, di tutti i pensionati e del futuro dell’occupazione.
Le rsu e le organizzazioni sindacali del Inpdap di Viterbo