- Articolo 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”.
E' iniziata citando la Costituzione la manifestazione che questa mattina ha contestato l'inaugurazione della centrale a carbone di TorreValdaliga Nord.
I nocoke in corteo funebre con bare e soldi sporchi di sangue in un silenzio quasi surreale hanno preferito che a parlare fosse l'articolo 32. Quello, che secondo loro, è stato calpestato.
Ma il silenzio non è stata l'unica sorpresa di questa giornata movimentata.
Al posto del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a tagliare il nastro della centrale di Civitavecchia si è presentato il ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola.
Non nuovo a situazioni “particolari” è incappato in una gaffe. "Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana ha detto durante l'inaugurazione - si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro".
Il riferimento di Scajola al sacrificio di vite umane non è stato particolarmente apprezzato. E ovviamente non sono mancate le reazioni.
Da quelle della Cgil di Roma a quelle dei Comunisti italiani. Forse perché parlare di vite umane davanti a una centrale carbone nel pieno del ciclone non deve essere stato proprio il massimo della diplomazia.
Riceviamo e pubblichiamo - Ancora oggi, ancora una volta a fianco del Comitato No Coke dell’Alto Lazio.
Questa mattina insieme ad altri esponenti del Prcilaziale siamo stati davanti i cancelli della centrale di Torrevaldaliga nord.
La nostra presenza ha voluto testimoniare solidarietà e sostegno alle comunità locali che da anni si battono contro la riconversione a carbone della centrale Enel di Civitavecchia.
Dentro i cancelli il potere, Scajola, Marrazzo e l’Enel fuori insieme a noi, mamme, insegnanti, agricoltori, esponenti di associazioni ambientaliste per continuare a chiedere rispetto delle regole europee, diritto alla salute e tutela dell’ambiente.
Per rivendicare un modello altro per la Maremma tosco-laziale incentrato sulla valorizzazione dell’agricoltura di qualità e dei pregi paesaggistici e storico culturali che questo lembo di costa offre.
Walter Mancini
Riceviamo e pubblichiamo - Una farsa istituzionale quella di oggi a Torre Valdaliga Nord. Nessun avvio infatti del primo gruppo a carbone, ma una grande sfumata di vapore acqueo a puro appannaggio dei mezzi mediatici.
Così mentre i sindaci, l'Enel e le massime autorità governative celebrano l'ennesima farsa, noi siamo ancora qui, ultimo baluardo di una resistenza che significa “non possiamo rassegnarci nel vedere sacrificato un territorio e la sua economia, nel vedere altri lutti”.
Il corteo funebre ha percorso l'area esterna alla centrale, bare in spalla, fasce a lutto, donne in nero. Un'esponente del comitato, Simona Ricotti, ha letto il discorso funebre: nel silenzio di tomba generale, mentre dentro si festeggiava e si dicevano le ennesime baggianate sul 'carbone pulito'.
Sulle bare sono stati tirati i soldi sporchi di sangue, quei soldi che molti sindaci hanno accettato, svendendo il territorio, per utilizzare la moneta per propagandarsi, per far vedere alla gente quanto si è bravi, magari facendo asfaltare una strada, costruire una piscina o un teatro. Insomma soldi per una mera campagna elettorale.
La lotta continua, siamo nel giusto e lo dimostreremo.
Comitato nocoke