Riceviamo e pubblichiamo - “Lesa maestà sindacale, oppure oltraggio a pubblico sindacalista”.
I reati ancora non esistono, ma viste le vicende degli ultimi giorni, sono in molti a chiederli a gran voce, più fra i sindacalisti che fra i lavoratori a onor del vero.
La storia è quella alla ribalta delle cronache, il sit in davanti alla sede dell’inps sull’ormai nota vicenda della cassa integrazione della Quadrifoglio.
In quella sede alcune operaie e alcuni operai della Quadrifoglio rivolsero fischi all’indirizzo di sindacalisti locali, al seguito dei quali si è assistito a delle prese di solidarietà, amicizia e cordoglio, nei confronti dei fischiati s’intende, e non dei lavoratori.
Noi di Rifondazione comunista stiamo con i fischiatori!
Anzitutto perché tutti i sindacalisti dovrebbero ricordare bene che il loro stipendio è pagato dai lavoratori, e che quindi se lo spettacolo è brutto (in questo caso sarebbe forse meglio dire che è pessimo), chi ha pagato ha tutti i diritti e le ragioni di fischiare, quindi nessuna solidarietà a nessuno, se non ai lavoratori che pagano sulla propria pelle.
Quindi al coro dei fischi ne aggiungiamo altri: fischi per l’aggravio dei 5 anni per i lavoratori del comparto ceramico per poter andare in pensione, fischi per la precarizzazione ancora più selvaggia dei lavoratori, fischi per il mancato riconoscimento del lavoro usurante per i ceramisti e silenzio per i 1500 morti l’anno sui posti di lavoro.
Se prima “l’amico” Romano Prodi non poteva essere toccato, oggi si ha timore di contrastare le scellerate politiche sul lavoro del nemico Silvio Berlusconi e quindi giù fischi.
Massimo Miccini e Riccardo Fortuna
Gruppo Prc Provincia di Viterbo