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-Pazienti e operatori più sicuri all’interno del blocco operatorio.
E’ il duplice obiettivo raggiunto presso l’ospedale Belcolle di Viterbo con l’introduzione del bracciale elettronico.
Unico esempio, al momento, nella Regione Lazio nell’applicazione dell’innovativa tecnologia RFid (Radio Frequenza) impiegata per l’identificazione del ricoverato.
Il progetto, fortemente voluto dal direttore generale della Ausl di Viterbo, Giuseppe Aloisio, nella sua fase operativa è stato seguito dal direttore sanitario del nosocomio viterbese, Giuseppe Cimarello, dal direttore del blocco operatorio, Alberigo Paoletti, e dall’ingegner Giovanni Riccio.
“Nel bracciale legato al polso del paziente spiega Riccio - sono memorizzate tutte le informazioni relative all’anagrafica dell’utente, all’operazione a cui sarà sottoposto, al lato dell’intervento qualora ci sia. Cosa che, ad esempio, sul codice a barre (alternativa al bracciale elettronico) non c’è. Il codice a barre, infatti, permette una lettura cruda del dato. Sul bracciale, invece, si può intervenire anche nel momento della lettura, aggiungendo delle informazioni che si ritengono utili”.
Il supporto informatico viene applicato al ricoverato in reparto. Tramite lettore, poi, l’utente può vedere e confermare i propri dati anagrafici. Infine nella recovery room (dove si prepara e si risveglia il paziente dopo l’intervento) e nella sala operatoria, altri lettori sono a disposizione degli operatori sanitari impegnati nel blocco operatorio. “Una struttura dice Alberigo Paoletti nella quale accedono 13 unità operative e dove, mediamente, vengono operate almeno 20 persone al giorno, oltre seimila l’anno. Tutti interventi di media e alta complessità chirurgica. Il rischio, dunque, che si incappi in qualsiasi tipo di errore è molto alto.
Che sia un errore di identificazione del paziente, di un possibile scambio di persona, di un cambio del lato su cui si deve intervenire, oppure di uno sbaglio nella lettura dei dati. La nuova tecnologia garantisce la sicurezza del cittadino, che è identificato nel modo giusto e corretto, e dell’operatore”.
In generale, tutto il blocco operatorio di Belcolle è interessato da un processo di informatizzazione di una complessità estrema che parte dal reparto, con le liste operatorie preparate tramite un apposito software, e che si completa con il riempimento del registro informatico direttamente in sala operatoria, fornita di moderni touch screen. Al momento il bracciale elettronico è stato introdotto nell’Unità operativa di Urologia. Dopo l’estate il sistema sarà esteso progressivamente, e a moduli, a tutte le unità operative che utilizzano il blocco.
Un processo, questo, che si completerà entro un anno.
“La corretta identificazione del paziente commenta il direttore sanitario dell’ospedale di Viterbo, Giuseppe Cimarello è una delle dieci raccomandazioni fatte dal Ministero della Salute ai sistemi sanitari locali. Oltre ai benefici in termini di sicurezza, il bracciale elettronico porterà notevoli vantaggi all’azienda”.
Dalla riduzione dei tempi morti alla trasparenza, dall’utilizzo appropriato delle risorse alla possibilità di archiviare i dati informatizzandoli. “In un prossimo futuro - conclude Cimarello - prevediamo l’abbattimento dei tempi che al momento vengono dedicati al cartaceo. Sulle liste d’attesa operatorie, poi, siamo già in grado di garantire una trasparenza assoluta, in quanto sono rese accessibili a tutti all’interno del sistema centrale.
Anche le eventuali modifiche sono registrate e, quindi, devono essere giustamente motivate. Sotto ogni punto di vista, dunque, l’innovazione tecnologica di cui ci siamo dotati permetterà a Belcolle di fare dei notevoli passi in avanti nell’erogazione dei propri servizi”.