Riceviamo e pubblichiamo - Molti hanno scritto su queste pagine che l’aeroporto riuscirà a migliorare lo status della nostra provincia e che bisogna avere fede in esso per volare alto.
Noi che ogni giorno ci rechiamo a Roma per lavoro, però, per farlo non solo non possiamo volare alto, ma spesso direi che ci fanno cadere molto in basso.
Ci sentiamo veramente presi in giro da chi si riempie la bocca con parolone sull’aeroporto ma, dalla poltrona che occupa, da molti anni non fa nulla per migliorare una situazione che, giorno dopo giorno, si ripete sempre.
1 luglio - il fiore all’occhiello dei collegamenti con la capitale, il famoso treno diretto Ostiense-Porta Fiorentina, parte alle ore 17.46 da Roma per giungere Viterbo solo alle 20, con circa 40 minuti di ritardo.
Va peggio al treno precedente, il semi-diretto delle 17.16, che si ferma in mezzo alla campagna: i viaggiatori scendono a Capranica, chiedono asilo sul diretto riuscendo a raggiungere Viterbo con più di un'ora di ritardo, dopo un viaggio di 2,45 ore!
2 luglio - Siccome evidentemente siamo sfortunati con i treni, proviamo con il bus del Cotral, ore 18 da Saxa Rubra.
Tanto per capire il trattamento riservato al capoluogo, il mezzo per Blera è un nuovo bus a due piani con aria condizionata, quello per Viterbo un vecchio bus con aria condizionata fuori uso.
Vabbé, sopportiamo…
Si viaggia su sedili lerci, appiccicati al vicino sudaticcio (il bus è strapieno), ma con i capelli al vento grazie ai finestrini spalancati.
Per lo meno si arriva a viale Trento alle 19.30 circa con soli 10 minuti di ritardo.
In fin dei conti è andata meglio, non si possono avere tutte le comodità…
3 luglio - Riproviamo con il bus del Cotral.
Oggi però si va al risparmio: il mezzo per Blera è un vecchio bus a un solo piano ma con aria condizionata, quello per Viterbo è un bus solitamente utilizzato per tratte brevi, perché con meno posti disponibili, ma la cosa tragica è che ha i finestrini sigillati e l’aria condizionata fuori uso.
E’ una situazione veramente da denuncia per attentato alla salute.
Può bastare per capire perché sarebbe meglio camminare con i piedi per terra anziché volare alto?
Mario Guerrini