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Riceviamo e pubblichiamo
- Le farneticanti esternazioni di chi occupa una delle poltrone più alte di Tarquinia e susseguenti alle scritte apparse nella notte tra venerdì e sabato lasciano sbigottiti per la loro virulenza ed illogicità, seppur mascherate da sdegno per un atto che il Centrodestra di Tarquinia unanimemente condanna nella forma e nei modi.
Imbrattare con scritte più o meno offensive i muri e i portoni degli edifici cittadini è un gesto esecrabile. Esprimere il proprio disappunto per il comportamento di chi è stato ritenuto degno di amministrare un bene collettivo (terriero/agricolo o amministrativo che sia) è umano, naturale e, soprattutto, democratico. Se poi tale comportamento implica quello che può, ad ogni buon conto, configurarsi come un "tradimento" della propria missione principale, allora.
Un Amministratore degno di tale nome ha il dovere supremo di salvaguardare l'interesse della collettività che gli ha concesso la delega ad amministrare, appunto, il bene collettivo. E lo deve fare nel migliore dei modi, con capacità, correttezza ed attenzione ma, soprattutto, coerenza e chiarezza.
Caratteristiche queste ultime che, posto che siano state esercitate, non sono state percepite dalla popolazione di Tarquinia. E si sa che "vox populi, vox Dei" (la voce del popolo è la voce di Dio).
La reazione scomposta di chi oggi farnetica contro l'avversario politico che, invece, ha dimostrato in ogni occasione coerenza e chiarezza, per lo meno su una questione tanto delicata come quella della riconversione a carbone, lascia davvero sbigottiti per la sua acredine e la sua virulenza. Viene data così facendo l'impressione che, colti con le mani nel sacco, si voglia dare la colpa ad altri delle proprie azioni, cercando di salvare il salvabile.
La posizione "storica" del Centrodestra tarquiniese è stata chiara fin dall'inizio e parlano chiaro le Delibere del Consiglio Comunale di Tarquinia n. 60 del 29.11.2006 e n. 1 del 12.04.07, ovvero quando la Giunta di Centrodestra a Tarquinia era nel pieno delle proprie funzioni! E il fatto che le delibere siano state approvate all'unanimità, e non "a maggioranza", la dice lunga anche sulla posizione di chi allora sedeva sui banchi della minoranza.
Le affermazioni illogicamente perverse di chi oggi spara bordate nella speranza che alzando il polverone possa nascondere la propria ambiguità politica offendono non soltanto il Centrodestra tarquiniese e, crediamo, i componenti dello schieramento No-Coke, ma anche l'intelligenza dei cittadini che, nel loro intimo, hanno ben compreso da che tipo di Amministratori sono governati da qualche tempo a questa parte.
Il Popolo della Libertà-Tarquinia