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Il capitano Ciervo
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Il frullatore usato per prepare la droga
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- Faceva il gioielliere, ma avrebbe intrapreso da tempo un’altrettanto redditizia attività di spaccio cocaina secondo le indagini da parte dei carabinieri.
Finché i militari della compagnia di Viterbo non lo hanno scoperto.
F.G. 39 anni di Carbognano è finito agli arresti domiciliari. Insieme a lui sono finite nei guai altre sei persone, coinvolte a vario titolo nell’operazione “Tic tac” per un traffico di droga che dalla capitale arrivava nella Tuscia, in particolare a Vignanello, Carbognano, Corchiano e Fabrica di Roma.
Sono finiti in manette G.G. 32enne di Carbognano, A.L. commerciante romano 36enne, O.C. 56enne e M.P. 33 enne, entrambe pregiudicati romani, mentre ai domiciliari, oltre al gioielliere è finito anche A.L. agente di commercio 40enne di Carbognano.
Sottoposto all’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria, P.C. 43 anni, di Corchiano, proprietario di un'azienda agricola.
Ai sette i carabinieri sono arrivati a conclusione di un’altra indagine, “Il gatto e la volpe” che aveva portato a una ventina d’arresti. In quell’occasione erano state notate telefonate tra due degli indagati d’allora e il gioielliere. Chiamate il cui contenuto non era penalmente rilevante.
Ma successivi accertamenti hanno consentito di scoprire altre persone dedite al traffico di cocaina.
“Come spesso accade nelle indagini che riguardano la droga spiega il capitano Ciervo abbiamo dovuto decifrare i nomi in codice che di volta in volta erano utilizzati per la droga, che poteva esser chiamata bistecca, filetto, vino aperitivo o boccia d’olio”.
Gli arresti sono scattati alle quattro di questa mattina e contemporaneamente sono state effettuate venti perquisizioni, che hanno impegnato un centinaio di carabinieri.
Ritrovati trentadue grammi di cocaina, due bilancini di precisione, sostanza da taglio e 57mila euro in contante, probabile provento dell’attività illecita. Sequestrato anche un frullatore, con il quale la cocaina veniva miscelata.
E’ finita in manette anche M.Z. moglie di uno dei pregiudicati romani. Avrebbe nascosto involucri di cocaina sotto il materasso. Marito e moglie sono stati sorpresi dai carabinieri mentre stavano ancora dormendo e non hanno avuto il tempo di disfarsi della sostanza stupefacente.
I sette provvedimenti cautelari sono stati emessi dal Gip del tribunale di Viterbo Rita Cialoni e dal Gip di Roma Maurizio Silvestri.
Le indagini, iniziate negli ultimi mesi del 2007 sono durate circa quattro mesi s sono state coordinate dal sostituto procuratore Stefano D’Arma.