- Ci sono date che per un motivo particolare entrano nella storia di una nazione e ne diventano parte integrante.
Il 23 maggio e il 19 luglio del 1992 sono tra queste.
Undici persone perdono la vita in due attentati firmati da “Cosa nostra”.
Tra le vittime ci sono Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e Paolo Borsellino, magistrati e figure di spicco del pool antimafia della procura di Palermo.
Domani a Caffeina si parlerà di loro, di uomini di Stato che hanno dato la vita per lo Stato.
A raccontarci la storia di quegli anni, delle vittorie e dei fallimenti, dell'impegno di pochi e delle speranze di molti, sarà un loro amico e collega: Giuseppe Ayala, che presenterà il suo libro "Chi ha paura muore ogni giorno" alle 18, in via Cavour 67, presso la sede della Fondazione Carivit, presieduta da Aldo Perugi.
"Sono lieto di ospitare un appuntamento così importante di Caffeina - dice l’avvocato - manifestazione che la Fondazione sostiene e che sta avendo un grande successo all’interno di questa estate viterbese".
Quei due tremendi attentati, oltre ad aver privato l’Italia di alcuni dei suoi migliori magistrati, hanno portato via a Giuseppe Ayala due cari amici con cui ha condiviso dieci anni di vita professionale e privata.
Oggi Ayala ha deciso di raccontare la sua verità su Falcone e Borsellino, evidenziandone il fondamentale contributo alla lotta alla mafia e le attualissime riflessioni sulla Sicilia, Cosa nostra, la giustizia e la politica, ma anche la loro travolgente ironia, la gioia di vivere, le passioni civili e private, le vicende quotidiane che nessuno ha mai potuto descrivere con tanta affezionata e intima conoscenza.
All’incontro, moderato da Alessandro Usai, caporedattore centrale del Tempo, parteciperanno anche i ragazzi dell’istituto viterbese “Francesco Orioli” impegnati da due anni nel progetto “educare alla legalità”, portato avanti con passione dalle professoresse Alessandra Croci e Roberta Baruzzi.
I ragazzi viterbesi, infatti, durante gli ultimi due anni scolastici sono stati al centro di vari incontri realizzati per sviluppare una concreta cultura della legalità, cicli di appuntamenti che sono stati conclusi con due viaggi in Sicilia per partecipare alla celebrazioni che si tengono ogni anno in ricordo di Giovanni Falcone.
Lo scorso anno gli alunni hanno avuto modo di visitare la casa di Provenzano e l’aula bunker dove si è tenuto il processo a Cosa nostra, quest’anno, invece, si sono recati presso Capaci, luogo dove è stato compiuto l’attentato al magistrato siciliano.
"La presentazione del libro, è per noi un elemento di indubbio valore didattico e pedagogico sottolinea Luigi Valente, preside dell’istituto Orioli -. La nostra scuola è fortemente impegnata sul fronte dell’educazione alla legalità e questo incontro permetterà agli studenti della provincia di Viterbo, e quelli del nostro istituto, di arricchire la loro cultura fondata sul rispetto della persona e quindi verso una reale e effettiva educazione alla legalità.
L’appuntamento - aggiunge il preside - sarà anche l’occasione per donare a Giuseppe Ayala una t-shirt che abbiamo realizzato in occasione della prima giornata della legalità svolta a maggio del 2007, dov’è stampata proprio la foto che appare sul suo libro.
Sulle spalle vi è una frase che Falcone amava ricordare ai suoi collaboratori: “Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”, per noi questa frase è la sintesi del nostro impegno didattico a favore della legalità".