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L'ex capofacchino Adami
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Riceviamo e pubblichiamo
- Il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa in merito alla vicenda giudiziaria in cui è stato suo malgrado coinvolto da alcuni addetti al trasporto, ritiene che l’ulteriore decisione del tribunale di Viterbo non aggiunga nulla di nuovo alla vicenda tranne quella di essere tenuti al pagamento delle spese per euro 3.256, che andranno notevolmente a diminuire gli aiuti a persone che ne hanno veramente bisogno e di concedere agli addetti sopraccitati la partecipazione all’assemblea con diritto di voto.
Il Sodalizio, e per esso il consiglio direttivo, rivendicano, in ogni caso, il diritto di inserire nella formazione che effettua il Trasporto della Macchina di Santa Rosa i facchini che, per requisiti fisici, (prova di portata) tecnici e morali, vengano ritenuti i più idonei a farne parte, come da statuto, con l’unico scopo di assicurare il buon esito del trasporto e la sicurezza durante il percorso così come avviene da 40 anni.
Tale potere dovere del consiglio direttivo non è stato affatto messo in discussione dal tribunale.
Si tiene a precisare che comunque i signori in questione al momento dell’esclusione dalla formazione, non erano facchini ma addetti al trasporto cioè persone che da tempo hanno di loro spontanea volontà deciso di non effettuare più la prova di portata e di conseguenza di non essere più facchini.
Il Sodalizio, e per esso il consiglio direttivo, è costantemente impegnato nell’assicurare che anche i futuri trasporti si compiano con la perfezione tecnica ed il coinvolgimento emotivo di quello del 2007.
Reputa che questa sia la sua fondamentale missione, mentre ritiene del tutto secondarie le beghe giudiziarie cui è stato coinvolto e che verranno affrontate dai legali del Sodalizio.
Il consiglio direttivo
del Sodalizio dei facchini