Riceviamo e pubblichiamo
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Stefano di Meo
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- Lunedì 12 maggio è stato nuovamente operato mio figlio Giovanni a seguito dell’infame violenza subita il 15 Luglio 2007.
Nuovamente sono a ringraziare il direttore del reparto maxillofacciale dell’ospedale di Belcolle, Claudio Taglia, che con la propria professionalità ha finito di sistemare i problemi fisici che aveva mio figlio.
Grazie anche a tutti i medici e paramedici per l’alta professionalità e umanità che hanno nel riguardo di tutti i pazienti, grazie a Claudio, Andrea, Maurizio, Giulio e a tutti coloro che insieme costituiscono un dream team.
Punti di eccellenza presenti a Belcolle, come il reparto maxillofacciale, obbligatoriamente vanno valorizzati e credo rappresentino uno dei punti di forza della sanità viterbese, da sostenere sempre.
Purtroppo fatti di violenza come quello subito da Giovanni non sono cessati ma anzi sono un fenomeno che dobbiamo porci come problema per garantire l’incolumità ai nostri ragazzi; in questi giorni, e credete non è retorica, il pensiero da padre è andato ai genitori di Nicolò di Verona, perché un atto violento per stupidi motivi ha portato via un ragazzo dell’età di mio figlio e come padre, rispetto a loro purtroppo, mi posso ritenere fortunato, perché ho ancora mio figlio.
Questo non vuol dire che dobbiamo arrenderci, ma dobbiamo chiedere con forza che coloro che commettono atti gratuiti di barbarie e violenza debbano essere severamente puniti perché non è concepibile che ciò avvenga e sono certo che all’ottimo lavoro fatto dai medici segua un altrettanto riscontro da parte della giustizia.
Io e mio figlio Giovanni saremo sempre riconoscenti per quanto fatto da Claudio Taglia e da tutti i medici del reparto.
Stefano Di Meo