- “L’ottavo Rapporto sull’economia della Tuscia, presentato qualche giorno fa dalla Camera di Commercio, ha evidenziato una variazione negativa del commercio con l’estero, - 1,6 per cento nel 2007 rispetto all’anno precedente.
Un dato in controtendenza (+ 7,6 per cento nel Lazio, + 8 per cento in Italia), che non può non essere valutato con preoccupazione, soprattutto in considerazione della bassa propensione all’export che, da sempre, si registra nella nostra provincia. Guardiamo quindi con grande interesse alla legge regionale che disciplina gli interventi a sostegno dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del Lazio”.
E’ quanto dichiara Adalberto Meschini, segretario della Cna Associazione Provinciale di Viterbo, a proposito del voto con il quale il consiglio regionale del Lazio ha dato il via libera alla prima legge in tema di internazionalizzazione, a copertura della quale sono stati stanziati quattro milioni di euro.
“Disponiamo di uno strumento che può concretamente aiutare il nostro sistema produttivo a competere sui mercati esteri. La legge stimola e sostiene, infatti, la creazione di network imprenditoriali.
E’ una scelta intelligente, perché da sole le aziende non possono vincere la sfida dell’internazionalizzazione. Nella Tuscia, in particolare, come ha confermato il Rapporto, la prevalente presenza di piccole e microimprese con una apertura molto bassa all’export -osserva Meschini- rischia di diventare un elemento di pesante criticità, se non si innescano processi di aggregazione”.
Anche per Maurizio Mancini, responsabile dell’Area Sviluppo Impresa della Cna e dei progetti per migliorare la competitività all’estero (l’ultima iniziativa, che sta dando buoni risultati, riguarda i rapporti con la Romania), “dopo la nascita, avvenuta nei mesi scorsi, di SprintLazio, lo sportello unico regionale per l’internazionalizzazione, abbiamo finalmente un punto di riferimento serio sotto il profilo normativo.
Si supera la frammentazione delle competenze e lo spezzettamento delle risorse. Ciò agevola la programmazione e l’impegno delle imprese”.
“La legge prevede due tipi di interventi: indiretti e diretti. Il primo -spiega Mancini- riguarda le attività di promozione e di valorizzazione delle produzioni e del territorio del Lazio da attuare insieme con altri enti operanti a livello regionale e nazionale.
Il secondo consiste nella concessione di contributi alle imprese in forma aggregata e ai consorzi, per facilitare le collaborazioni industriali, commerciali e di export dei prodotti regionali; le partecipazioni collettive a fiere o a eventi commerciali di rilievo all’estero; la progettazione e la realizzazione di iniziative promozionali, di comunicazione e marketing per l’apertura di showroom e centri espositivi; analisi di mercato e ricerche per consolidare la presenza delle aziende sui mercati internazionali. A breve, i bandi per i contributi”.