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Le immagini della manifestazione
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- Mauro Mazzola si guarda intorno, ascolta i fischi e davanti a tutti si toglie la fascia da sindaco.
Ce ne sono già troppe oggi in piazza Matteotti a Tarquinia.
I manifestanti, circa tremila, infatti si sono dati appuntamento armati di fasce tricolori di carta per protestare contro contro la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord ma anche contro il loro primo cittadino. Reo secondo i no coke di dire una cosa e poi farne un'altra. Per questo tutti arrivano con il tricolore. Come per dire “siamo noi i primi cittadini”.
Lui non ci sta però. Si toglie la fascia, cerca il microfono e sale sul palco. Vuole parlare alla sua gente e spiegare, a suo modo, come stanno le cose. Allora grida con tutta la forza che gli rimane in gola e la rabbia per quella contestazione che non gli va giù. “Io sono contro tutti i tipi di inquinamento ma le battaglie si fanno tutti insieme e senza distinzioni”.
Alla folla non basta. Gridano: “Devi dire che sei contro la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia”. Qualcuno urla di più e viene allontanato dalla Digos.
La risposta del sindaco è sempre quella: “Dico no urla forte Mazzola dal palco - a tutti i tipi di inquinamento”. Alla fine lo dice: "No al carbone a Civitavecchia".
La fascia Mazzola tornerà a indossarla solo al momento della partenza del corteo. Diretto all'Aurelia, che resterà bloccata.
La manifestazione, voluta dai comitati no coke inizia da un intervento di Beppe Grillo al telefono. Chiamata disturbata. Che i manifestanti capiscono a tratti.
Si distingue nettamente il suo appoggio all’iniziativa: “Sarò al fianco dei comitati urla Grillo al telefono il carbone pulito non esiste perché viene dalla Cina dove muoiono tante persone”.
Diversi gli interventi che si sono succeduti, tra gli altri, anche quelli di rappresentanti di cittadine dove sono insediate centrali, il sindaco di Ladispoli, mentre per la Provincia era presente l’assessore Giuseppe Picchiarelli, che per quattro volte ribadisce il “no al carbone”. Parla l'ex ministro Bordon, il senatore Rossi e gli esponenti dei comitati no coke di altre città. Applausi per loro.
Nelle stradine adiacenti a piazza Matteotti bambini delle scuole elementari e medie urlano e cantano no al carbone. Giocano.
Finiti gli interventi, i manifestanti danno il via al corteo aperto dai trattori della Cia e della Coldiretti.
Tra slogan, cori e fischia arrivano all’Aurelia lanciando a terra fac simile di monete da cento euro con la scritta "United colors of no coke".
Con diverse domande: “Se il carbone è pulito, perché ci vogliono dare i soldi? Cosa devono comprare? Il silenzio”.
Sul biglietto c'è un'impronta di mano con dipinti segni di sangue.
L'Aurelia è ancora bloccata in due punti uno all'altezza
del km 86 e l'altro al km 102 e i manifestanti, nonostante avessero l'autorizzazione per restare sulla statale fino alle 13, hanno deciso di proseguire la protesta.
Sul posto sono arrivati altri uomini delle forze dell'ordine.