Riceviamo e pubblichiamo - “Una chiara anomalia che non è opportuno continuare a tenere in piedi. Un problema di sensibilità politica che va risolto quanto prima”.
“Bisogna ragionare in un’ottica di coalizione e non di bottega. Il nostro progetto deve tornare ad essere più ampio di quello di una maggioranza occasionale, assolutamente anomala”.
E ancora “ bisogna affrontare con determinazione e consapevolezza i problemi di equilibrio e funzionalità istituzionale pendenti, lavorando con determinazione per la costruzione di un lista politicamente omogenea”.
Queste le parole usate dai dirigenti del Pd e del Pdl chiamati ad affrontare la “questione Nepi" in vista delle elezioni amministrative del 2009.
La trionfante e anomala esperienza del sindaco Vita e degli accomodanti aennini sembrerebbe quindi essere giunta al capolinea.
L' affermato antipartitismo (contano le persone non i partiti!) , che cessa di essere praticato fuori dalle stanze degli assessori provinciali e regionali, dovrà essere rivisto.
I tempi e le modalità che i rispettivi partiti stanno adottando per rispondere a queste sollecitazioni sembrerebbero viaggiare parallelamente. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane.
A coloro che hanno il compito di indirizzare e dirigere questa fase spetta definire le questioni fondamentali che condizionano e condizioneranno il futuro della nostra comunità stretti come siamo da tempo fra i molti miopi intenti a coltivare il loro interesse particolare e i pochi presbiti attenti all’affermazione di scelte non negoziabili.
Qualche suggerimento, non richiesto, penso sia doveroso avanzarlo.
Il primo è quello di evitare che il sindaco Vita, militante multiplo e fluttuante, condizioni l’attività dei partiti politici nepesini. In una moderna democrazia la legittimazione politica non viene “cortesemente ” riconosciuta dal sindaco dopo aver superato astratti esami di ammissibilità. Questa funzione è assegnata agli elettori.
Credo inoltre che, una volta superato definitivamente il concetto che chi esprime una critica è un pericoloso disfattista , sarebbe opportuno marcare con forza le differenze enormi nel dare soluzione ai problemi della nostra comunità, evitandodi inseguire il vocabolario strappato di questa maggioranza.
Scongelare la nostra analisi quanto prima esprimendo valutazioni sui confusi provvedimenti urbanistici che il sindaco sta definendo per quanto riguarda le politiche abitative, sugli effetti del disastroso contratto con società Acqua di Nepi, sulla pasticciata gestione dei rifiuti, sulle contorte aree produttive, sulle imbarazzanti politiche culturali, sul particolare rapporto con le associazioni locali.
Chiarire inoltre i fattori che hanno determinato e condizionato il nostro impegno fino ad oggi. Come si ravviva la partecipazione dei cittadini e in quali luoghi .
Occorre in poche parole parlare chiaramente .
Potrò sbagliare ma penso che serva tornare alla realt praticando una opposizione concreta, visibile, non più subalterna e accomodante. Penso serva ripartire da qui , dalla definizione di un proprio profilo culturale e politico.
Il Pd ha capacità, voglia, interesse a compiere questo cammino?
Spero di si. Altrimenti anche in questa circostanza il vuoto sarà colmato da altre inevitabili anomalie.
Luciano Pazzetta (Pd)
Ex consigliere comunale