Riceviamo e pubblichiamo - Abbiamo avuto l’impressione netta che fosse all’opera un sabotaggio di Talete e lo abbiamo scritto.
Dietro ad una battaglia, solo apparentemente legata a questioni di poltrone e poltroncine, si stava profilando la riconsegna dell’acqua a speculazioni private.
Ciò poteva avvenire indirettamente, legandosi mani e piedi ai creditori bancari, e direttamente, mandando in fallimento la società per lasciare libero il campo ad acquirenti privati.
I partiti di centro-destra, nascondendosi dietro ai propri sindaci, stavano riuscendo a disattendere la richiesta di una gestione pubblica ed efficiente dell’acqua.
Oggi Rifondazione e soprattutto i cittadini della Tuscia, possono rallegrarsi per una vittoria importante. Oltre che su mire poco chiare della destra, abbiamo avuto ragione anche delle ambiguità di chi nel Pd voleva trattare (sulle poltrone), con chi puntava all’affondamento definitivo di Talete.
Oggi proprio il Tribunale di Viterbo ci ha dato ragione, svuotando le poltrone dell’attuale cda e dichiarando illegittimi ben 51 punti affermati da quest’ultimo.
Il nuovo cda, dovrà finalmente essere composto in coerenza con la difesa e l’efficienza della gestione pubblica dell’acqua, basta incomprensibili inciuci bipartisan e basta accordi di poltrone: serietà!
Se in futuro non vogliamo trovarci alle prese con le stesse pastoie, magari di segno politico opposto, dobbiamo costruire un cda che sia davvero espressione di chi vuole che l’acqua rimanga un bene comune. Chiediamo dunque un cda che sappia (e voglia) affrontare immediatamente i temi essenziali:
1)Durata del piano d’ambito.
2)Congruità delle opere e degli interventi con le reali esigenze del territorio.
3)Ridare credibilità al piano industriale attraverso la riformulazione dei costi previsti per personale e acquisto di beni e servizi.
Massimo Miccini
Riccardo Fortuna
Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista