- E’ sindaco da neanche un mese, eppure per Giulio Marini è già tempo di fare un bilancio.
In consiglio comunale arriva il documento economico approvato dal commissario Menghini e non sarà una passeggiata. Perché stando alla relazione dell’organo di revisione di cui fanno parte Maurizio Rubini, Nazzareno Bucaccio e Giuseppe Mangano, la situazione è tutt’altro che rosea.
Da una parte le società comunali Cev e Francigena si fanno sentire (negativamente) sui conti del Comune. Dall’altra, i residui attivi, ovvero, le somme accertate ma non ancora riscosse ammontano a più di sei milioni d’euro, così suddivisi: due milioni e 200mila d’euro per le annualità 1999/2002, 427 mila euro per il 2003, 800 mila euro per il 2004, un milione nel 2005, e un milione e 485mila euro per il 2006.
Somme in larga parte imputabili alla tassa di smaltimento dei rifiuti. Una situazione che a detta dei revisori evidenzia una difficoltà di riscossione dei ruoli e quindi: “La criticità di tale impostazione”.
Perciò un invito: “A monitorare l’andamento delle riscossioni per prevedere ulteriori risorse da destinare a copertura delle eventuali minori riscossioni”.
Soldi da trovare, mentre sul fronte società, la situazione, in parte nota, non è delle più incoraggianti.
“Non hanno garantito sostengono i revisori - i risultati attesi, né permettono un continuo e sistematico monitoraggio sulle rispettive attività e sull’efficacia, efficienza ed economicità dei servizi stessi”.
Sono in perdita. Per la Francigena meno 358.712 euro, per il Cev meno 225.606 euro. Nulla si sa, invece, sul presunto disallineamento tra i valori di bilancio indicati dall’ente e quelli che invece sono stati riscontrati dalla contabilità del Cev.