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Un dipinto di una tomba etrusca di Tarquinia |
- Sono ventisette le tombe etrusche, alcune della quali sarebbero dipinte, ritrovate a Tarquinia, in località Madonna del Pianto, all'interno di un cantiere edile bloccato il 3 aprile scorso dalla Soprintendenza all'Etruria Meridionale.
Le tombe si trovano a 50-70 metri dalla collina di Monterozzi, dove si trova la necropoli Scataglini con le tombe etrusche dipinte.
“Le tombe - ha spiegato la direttrice del museo nazionale etrusco di Tarquinia e responsabile di zona della Soprintendenza, Maria Tecla Cataldi - si trovano tutte vicino alle fondamenta della palazzina in costruzione.
Appare molto probabile che nella zona ce ne siano molte altre. Riteniamo che alcune possano essere dipinte. La località fa parte del colle Monterozzi, dove sono situate le celebri sepolture affrescate".
Ieri mattina, con la Guardia di Finanza, l'archeologa ha ispezionato una delle 27 tombe, che era già stata visitata dai tombaroli.
"La tomba - ha detto Maria Tecla Cataldi valutiamo che sia stata profanata una cinquantina di anni fa. Abbiamo fondate speranze che una parte, forse la più consistente, sia ancora inviolata, quindi con tutti gli arredi funebri.
Voglio però precisare che le tombe etrusche, anche se profanate, possono essere di grande importanza scientifica. Quindi la scoperta è comunque rilevantissima e potrebbe diventare
eclatante se dovessimo trovare anche un solo dipinto".
L'intervento della Soprintendenza nel cantiere di Madonna del Pianto è iniziato ad aprile, quando la Guardia di Finanza aveva avviato un'indagine.
La Cataldi dispose la sospensione dei lavori e l'avvio di alcuni saggi per verificare cosa celasse quel terreno.
I finanzieri da ieri pattugliano la zona.
Tutto lascia credere che si sia alla presenza di una vasta necropoli.
"Si tratta del proseguimento delle altre aree sepolcrali disseminate sul colle Monterozzi, che ospita la più importante necropoli etrusca esistente insieme a quella di Cerveteri - ha affermato la Cataldi -. Solo alcune tombe potrebbe essere scavate, mentre le altre, come già avvenuto in passato, potrebbero essere ricoperte di terra. Non abbiamo i fondi indispensabili per esplorarle tutte”.