Riceviamo e pubblichiamo - Più volte abbiamo sottolineato la situazione critica del recapito nella nostra provincia.
Il silenzio dell’azienda sulle criticità denunciate è assordante, per i lavoratori e per i cittadini che vedono negato il loro diritto ad avere un servizio idoneo e di qualità che ancora conserva, solo sulla carta, quel principio di universalità sul quale Poste Italiane riceve ancora il contributo dello stato.
Sono anni che nell’ufficio postale di Bassano Romano i due soli titolari del recapito devono assicurare il servizio ai suoi residenti: circa 4800 a febbraio 2008.
Il dato sui residenti è sempre stato trascurato dall’azienda, o meglio non hanno mai aggiornato i dati per convenienza, proprio perché avrebbero dovuto aggiornare ed aumentare le zone di recapito.
Torniamo proprio sui dati di Bassano Romano.
Dal 2002 in assoluto, su tutta la Provincia il Comune di Bassano Romano ha avuto l’incremento più alto rispetto ai residenti per zona di recapito.
I due portalettere dell’ufficio hanno ognuno una platea di residenti pari a circa 2328, fino al 2007. in questi primi mesi del 2008 il Comune ha avuto un ulteriore incremento di circa 150 abitanti.
Poiché l’aumento dei residenti è avvenuto soprattutto fuori dal centro storico, in zone di campagna, si era data la possibilità ai residenti (circa 300 recapiti) di ritirare la corrispondenza direttamente nell’ufficio, anche per alleggerire la prestazione del portalettere.
Inoltre per la pesantezza della prestazione e per permettere il recapito di tutto il corriere giornaliero ai portalettere veniva erogato uno straordinario di circa 2 ore e 30 minuti.
Con la nuova organizzazione l’azienda ha pensato bene di non aggiornare le zone di recapito, ha eliminato l’erogazione di straordinario ed ha imposto di non consegnare più in ufficio la corrispondenza che prima veniva ritirata direttamente dai residenti aggravando ulteriormente la prestazione dei portalettere.
È evidente che in questa situazione le difficoltà per i lavoratori aumentino.
Portalettere che sono costretti a correre per poter garantire il servizio con quantitativi enormi di corrispondenza.
Ed infatti da novembre 2007, solo nell’ufficio di Bassano Romano, ben 3 infortuni sul lavoro si sono verificati con cadute rovinose dal motorino da parte dei portalettere.
Per non parlare dei trattamenti che l’azienda riserva agli sfortunati precari destinati a Bassano Romano per sostituire i titolari assenti.
Solo quando l’azienda si trova in estrema difficoltà concede, per il lavoro in più che il portalettere fa, non lo straordinario (circa 11,00 euro l’ora) ma un compenso forfettario dovuto per la flessibilità operativa di molto inferiore ( circa 6.70 euro l’ora).
Siamo di fronte ad un vero e proprio sfruttamento dei lavoratori, soprattutto se precari, a scapito della qualità del servizio e dei diritti dei cittadini/utenti.
Dove vuole arrivare l’azienda con il recapito? Allo sfascio completo ?
Ha interesse o no a conservare il servizio? O vuole appaltarlo ad altri concorrenti come già avviene in altre città?
Slc-CGIL Viterbo