- A Palazzo Brugiotti, in via Cavour 67 a Viterbo: venerdi’ 14 marzo alle ore 17.00 il prof. Stephan Steingräber, archeologo, docente di Etruscologia e Antichità Italiche presso l’Università Roma tre, uno dei massimi esperti a livello mondiale di pittura etrusca, presenterà il libro di Giacomo Mazzuoli e Giuseppe Moscatelli: “Le necropoli rupestri della Tuscia” edito dall’associazione Canino Info Onlus e pubblicato con il contributo della Fondazione Carivit, dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo e della Regione Lazio.
Steingräber, figlio di uno storico dell'arte e sposato con una archeologa giapponese, è nato a Monaco di Baviera e ha iniziato la sua carriera accademica insegnando archeologia nell'università della sua città. I suoi studi e le sue ricerche lo hanno poi portato in tutto il mondo: ha insegnato Archeologia Classica presso l’università di Magonza ed è stato Professore ordinario di Archeologia Mediterranea presso l’università di Tokyo. In Italia, in particolare, è stato docente anche presso l’Università di Padova.
Oggi, a soli 57 anni, ha già alle spalle alcune pubblicazioni fondamentali sull'etruscologia: a cominciare da Città e necropoli dell'Etruria (tit. orig. Etrurien: Stadte, Heiligtümer, Nekropolen, München 1981), pubblicato in Italia nel 1983, che riprende nel titolo il celebre testo del Dennis e lo affianca come ideale guida dell'Etruria Antica. Ma, soprattutto, la sua fama è legata al "Catalogo ragionato della pittura etrusca": pubblicato nel 1987 e tradotto in varie lingue, diventato con gli anni un autentico classico, tutt'oggi insuperata opera di riferimento sul tema. Da tempo esaurito, questo
libro, di grande formato e con straordinarie illustrazioni, è reperibile nel mercato delle rarità bibliografiche ad un costo di varie centinaia di euro, quasi come un pezzo di antiquariato. Ultimamente ha dato alle stampe un’altra opera di grande impegno culturale e scientifico: “Affreschi Etruschi”, che ci fornisce lo “stato dell’arte” per quanto riguarda la pittura etrusca.
Le necropoli rupestri etrusche, geograficamente localizzate in un territorio non vasto, compreso pressoché integralmente nei confini della Tuscia viterbese - seppur con una circoscritta ma significativa estensione nella vicina Toscana - rappresentano un fenomeno storico, artistico e culturale pressoché unico.
A questa peculiare espressione dell’architettura funeraria etrusca Giuseppe Moscatelli e Giacomo Mazzuoli hanno dedicato il loro ultimo lavoro editoriale. Il Volume, ricco di uno straordinario apparato iconografico in gran parte appositamente realizzato, ci guida alla conoscenza di un patrimonio artistico e culturale in gran parte poco conosciuto e ancor meno valorizzato. Eppure si tratta di monumenti unici, anche se a rischio di degrado, vista la difficoltà di una loro adeguata tutela.
In particolare sulla monumentale necropoli di Norchia si è incentrata l’attenzione degli autori che tendono a sottolineare come il suo degrado già in fase avanzata potrebbe portare entro un cinquantennio addirittura alla sua scomparsa. “Noi vogliamo solo documentare” scrivono “l’avanzamento del degrado e la perdita irreversibile di preziose testimonianze con le immagini degli stessi monumenti scattate in epoche diverse. Ciascuno può rendersi personalmente conto della gravità della situazione.
Una frana piuttosto rovinosa ha già distrutto uno dei monumenti più significativi: una facciata rupestre recante una finta porta con incise a rilievo le ante dell’uscio. Non solo: ciò potrebbe essere il sintomo di un guasto ben maggiore, vale a dire la possibile caduta a valle anche delle tombe dell’ordine superiore di quel settore, se non si interverrà in tempo”.