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L'assessore Picchiarelli
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-“Non esistono parole in grado di esprimere ciò che si può vedere di persona.
E’ un’esperienza che segna profondamente”. Auschwitz e Auschwitz 2 Birkenau: la visita ai campi di sterminio ha lasciato a tutti le stesse emozioni, tanto ai 18 studenti, quanto ai professori e agli assessori Giuseppe Picchiarelli e Aldo Fabbrini, che li hanno accompagnati in questo “Viaggio di memoria”, da giovedì a domenica scorsi.
E in effetti, trovarsi di fronte a quelle testimonianze di ciò che è stata la Shoah vale più di ogni descrizione. I contenitori del ciclone B il gas usato dai nazisti per lo sterminio - i capelli tagliati e utilizzati per creare tessuti, gli occhiali, le valige, i vestiti, le foto dei propri cari sottratte ai deportati, le protesi dei portatori di handicap, il muro delle fucilazioni, le recinzioni elettriche in filo spinato, le “docce”, i forni, le latrine era consentito utilizzarle solo due volte al giorno quando, viste le condizioni, sarebbero state necessarie molto di più - le torrette di guardia, le celle, i letti, le foto, la scarsissima razione di cibo giornaliera due zuppe e un tozzo di pane -, i binari della morte che entrano dentro Birkenau e i fiori lasciati dai visitatori, fino alla descrizione del mudus operandi delle SS, che annulla totalmente la dignità dell’uomo: tutto assume contorni diversi e più nitidi, una volta che ci si trova lì.
“Credo che la forza dell’esperienza del viaggio ad Auschwitz dice l’assessore alla Pace, Giuseppe Picchiarelli sia da attribuire tanto alla drammaticità e al male assoluto rappresentato da quei luoghi di sterminio, quanto soprattutto al fatto che a partecipare sia stato il mondo della scuola, inteso come genus. Sono infatti convinto che cuola, shoah e memoria siano destinati a camminare di pari passo, l’uno legato indissolubilmente all’altro. La scuola è, per eccellenza, il luogo dove la memoria si intreccia col respiro del mondo, che va verso il futuro possibile delle menti e dei cuori dei nostri ragazzi.
Non c’è futuro senza memoria, non c’è futuro senza il nostro consapevole passaggio di testimone alle giovani generazioni del mondo che è stato, nei suoi splendori e nelle sue tragedie, spesso immani come quella della shoah. Non è un caso che le violenze etniche e razziste vedano sempre per primi bruciare falò di libri e chiudere le scuole. Credo che la maturità e la sensibilità mostrate da questi ragazzi sia l’antidoto a qualsiasi forma di violenza”.
“E’ stata un’esperienza che mi ha colpito molto. Ciò che si può leggere sui libri o vedere sui documentari continua l’assessore alla Pubblica istruzione, Aldo Fabbrini - non è nulla rispetto a trovarsi lì e verificare di persona gli orrori della Shoah. Una cosa che rende ancora più inverosimile ciò che il mondo ha permesso, sottovalutando o non credendo a ciò che all’epoca era trapelato.
Da questo viaggio c’è un grande insegnamento da trarre: la pace, il rispetto per l’uomo, la solidarietà devono essere al centro di chi ha un impegno sociale, politico o di qualsiasi natura. I ragazzi hanno potuto vivere giorni che peseranno e, come sarà per me, scoprire con i loro occhi questa tragedia li aiuterà nella loro formazione. Perché hanno visto la conseguenza peggiore del razzismo. La storia deve insegnare a tutti”.
Queste le scuole che hanno partecipato al “Viaggio della memoria”: Liceo scientifico Galilei di Tuscania, liceo scientifico di Orte, Ipsia Agosti di Acquapendente, Orioli di Viterbo, Dalla Chiesa di Montefiascone, istituto d’arte Midossi di Civita Castellana, liceo classico Buratti di Viterbo, Ipsia Marconi di Tuscania.
Per loro anche la visita a luoghi suggestivi come le vie di Cracovia, le chiese in cui ha pregato e le case dove ha soggiornato papa Giovanni Paolo II.