Riceviamo e pubblichiamo - Siamo compagne/i già del direttivo del circolo Prc Viterbo, dimessosi in massa il 25 febbraio, che hanno deciso di intraprendere un altro percorso rispetto a quello indicato dal gruppo dirigente del Prc, lo stesso che sta portando oggettivamente al progressivo scioglimento del Partito, delle sue istanze e della sua identità.
Nell’impossibilità di continuare una battaglia in nome d’una formazione che sopravvive soltanto nella forma e, conseguentemente, di fare campagna elettorale per un soggetto politico unitario mai sottoposto al parere della militanza, abbiamo deciso di concentrare le nostre energie nella formazione, anche a Viterbo, della “Sinistra Critica, ecologista, comunista e femminista”.
E' una nuova realtà - frutto di una fuoriuscita dal Prc/Arcobaleno - presente alle prossime politiche col contrassegno della falce e martello e la candidatura di Flavia D’Angeli, come presidente, e di Franco Turigliatto, come capolista al Senato.
Mentre “La Sinistra-L’Arcobaleno”, con la quale il Pd ha rifiutato l’apparentamento, va dinanzi all’elettorato con un programma sedicente alternativo a quello di “Veltrusconi”, nascondendo però la fallimentare esperienza governativa di questi due anni, Sinistra Critica, “la sinistra che fa quello che dice”, propone un programma avanzato su:
Lavoro (aumento del reddito mensile di € 300, salario minimo per chi lavora e per disoccupati e precari, 35 ore, patrimoniale, creazione di 10.000 ispettori per la sicurezza sul lavoro e abolizione delle leggi che hanno favorito la precarietà),
Casa (requisizione degli appartamenti sfitti, reintroduzione di forme di equo canone e creazione d’una banca nazionale pubblica che adotti una politica sociale dei prestiti),
Pace (riduzione drastica delle spese militari, ritiro immediato e incondizionato di tutte le truppe dall’estero, uscita dalla NATO e chiusura delle basi militari straniere),
Servizi pubblici (ripubblicizzazione delle grandi società industriali come Telecom, Eni, Enel e Autostrade e difesa della pubblica istruzione),
Ambiente (no a rigassificatori, nucleare, inceneritori, centrali a carbone, cementificazione e TAV, sì al sistema integrato di raccolta rifiuti e riciclaggio e ad una politica di drastica riduzione di imballaggi ed emissioni di gas),
Diritti civili (abolizione della Bossi-Fini e chiusura dei CPT, difesa della 194 e istituzione dei PACS, opposizione alle ingerenze vaticane e liberalizzazione delle droghe leggere),
Sistema elettorale (democrazia anche dal basso, a partire dai luoghi di lavoro, proporzionale senza sbarramenti, rotazione degli eletti e divieto di cumulo degli incarichi).
Alle prossime elezioni comunali di Viterbo non saremo presenti, per ragioni di tempo.
Non fa anche qui ben sperare l’impostazione che si sta dando la lista dell’Arcobaleno: in sostanza si replica su scala locale l’allontanamento dall’opzione comunista e antagonista per cedere il passo ad una formazione marcatamente egemonizzata da posizioni socialdemocratiche e affini al liberismo.
Ad esempio, sulla questione aeroporto, il circolo Prc si era sempre distinto per un no incondizionato mentre adesso il candidato sindaco dell’Arcobaleno, Enrico Mezzetti (Sd), lancia lo slogan “Senza ferro non si vola”, compiendo un salto dall’opposizione netta all’esaltazione degli effetti collaterali dello scalo: per ottenere il potenziamento del trasporto su rotaia, che ci vede favorevoli, occorrerebbe quindi un’aerostazione con un traffico di otto milioni di passeggeri annui e un volo ogni quattro minuti!
Parossistica è la condizione del Pdci che si è addirittura chiamato fuori dalla lista Arcobaleno, apparentandosi col Pd, in nome proprio della sua immacolata fede “aeroportista” e del, supposto, decisivo ruolo di mediazione avuto a tal proposito col “compagno ministro” Bianchi.
Noi ci chiamiamo fuori da questa pericolosa deriva.
Sinistra Critica, qui come altrove, ha l’obiettivo di formare a sinistra un soggetto scevro da abiure all’ideale comunista e antagonista allo “stato di cose presente”, che non sia una burocratica sommatoria di più ceti politici.
Ci appelliamo perciò alle/i lavoratrici/ori, al mondo della precarietà, dello studio, e a tutte quelle realtà che si battono per la difesa dell’ambiente e dei diritti, affinché non si disperda il patrimonio di lotte accumulato in questi anni.
Un voto a Sinistra Critica significa, per ora, un’indicazione per questo obiettivo.
Sinistra Critica, ecologista, comunista e femminista.