Riceviamo e pubblichiamo - Pensioni di invalidità parte la raccolta di firme della Anmic contro la discriminazione di trattamento.
La Anmic promuove una legge di iniziativa popolare in favore dei disabili costretti a vivere con otto euro al giorno.
Può un disabile vivere con soli otto euro al giorno? Sembra assurdo, ma è questa ancora oggi la paradossale condizione degli invalidi civili totali e parziali ( 100% e 74% - 99%), per lo più inabili al lavoro eppure costretti a sopravvivere soltanto con 246,73 euro al mese.
Nonostante le promesse di riforma e incremento degli assegni, la maggior parte degli invalidi risulta tuttora esclusa dagli aumenti delle pensioni più basse, previste a favore delle categorie disagiate e fissate invece a 580 euro mensili.
Proprio allo scopo di mettere fine a tale inaccettabile discriminazione ed ingiustizia, la Anmic che dal 1956 tutela e rappresenta per legge questa categoria di cittadini ha promosso una legge di iniziativa popolare che mira a superare la discriminazione in atto, equiparando le pensioni degli invalidi civili alle suddette pensioni minime, del resto già considerate MINIMO VITALE per assicurare una vita dignitosa.
Per raggiungere questo importante obbiettivo di equità sociale è stata avviata una raccolta di firme su scala nazionale presso le 103 sedi Provinciali Anmic presenti sul territorio.
Il presidente provinciale Anmic di Viterbo, che è stato fra i 12 presentatori e firmatari della proposta di legge alla Corte di Cassazione, invita tutti gli abitanti del Comune di Viterbo a firmare la proposta di legge mercoledì 12 marzo in piazza Del Sacrario, davanti alla chiesa Degli Almadiani, dove si potrà contribuire a correggere una ingiustizia sociale che, ancora una volta relega in una posizione di ingiustizia le persone già provate dalla malattia e dalle avversità e quindipiù deboli e incapaci di un proficuo lavoro.
Il presidente provinciale
Italo Aquilani