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Giuseppe Parroncini
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- Pesca grossa in Regione.
Dopo quasi venti anni è stata approvata la legge su pesca e acquicoltura. Provvedimento importante per un settore che nella regione occupa trentamila addetti e rappresenta il 4% del fatturato nazionale. Con realtà importanti nella Tuscia, a Montalto e al lago di Bolsena.
A lungo attesa, l’altra risale al 1989, la legge è stata presentata stamani negli uffici della Regione a Viterbo, dal consigliere Pd Giuseppe Parroncini e dal dirigente Massimo Madonia.
“E’ una legge - ha spiegato Parroncini per fare sistema e aumentare l’offerta. Da oggi si può pensare ai distretti, come quello del lago di Bolsena, mettendo in rete le competenze”.
Con prospettive interessanti. “Ampliare la gamma d’attività continua o per la pesca turistica, da oggi regolamentata. Ma anche l’accoglienza e la ristorazione”.
Cercando di superare un gap che non è esclusivo della pesca. Nella nostra provincia si produce molto, ma si trasforma poco la materia prima. Il valore aggiunto se ne va altrove.
“Il settore ittico continua Parroncini può diventare traino anche per altre attività. Penso al coregone e mi viene in mente la zona del lago di Bolsena con le sue bellezze e le sue tradizioni”.
Una legge quanto mai necessaria. “La vecchia ricorda Madonia era obsoleta. Sono passati anni luce se si considerano i cambiamenti avvenuti nel frattempo.
Oggi ci dotiamo di strumenti adeguati, pensando a una programmazione non più pluriennale, ma annuale”. In sala, associazioni di categoria e lavoratori.
“E’ una legge dice Claudio Costa frutto di una concertazione. E questo è l’aspetto positivo. Quello negativo è che ci sono voluti due anni per arrivare alla fine.
Adesso ci auguriamo che i regolamenti attuativi possano arrivare a breve, perché per vedere i primi effetti bisognerà attendere un anno e mezzo”.