Riceviamo e pubblichiamo - L’odissea per le lavoratrici (sei di cui due in maternità ) operanti da anni sull’appalto di scuolabus del comune di Montefiascone inizia quando il 13 febbraio 2008 la coop vincitrice dell’appalto comunica loro che non è prevista la riassunzione; ma si poteva solamente stipulare contratti a progetto e non per tutti.
Infatti dal progetto proposto restavano fuori le lavoratrici che purtroppo avevano commesso l’errore di attendere dei figli.
Le lavoratrici ci hanno rappresentato il problema e noi ci siamo da subito attivati presso il comune con lettera del 13 febbraio avvertendolo che la nuova azienda non garantiva l’occupazione come prevede l’articolo 37 (cambi di gestione) del Ccnl applicato, cioè quello delle coop sociali.
A tutta risposta, riceviamo una nota per conoscenza a dir poco sconcertante da parte della coop aggiudicataria dell’appalto, dove mette per iscritto al comune di Montefiascone che l’appalto ha avuto delle modifiche sostanziali perché la tariffa oraria rispetto al precedente appalto ha avuto dei sensibili ribassi rimanendo invariato tutto il servizio.
Solamente con queste dichiarazioni messe per iscritto dalla società, il Comune di Montefiascone avrebbe dovuto da subito verificare la congruità dell’appalto e se la tariffa avrebbe coperto i minimi contrattuali come prevede la normativa di legge vigente.
Non solo il comune di Montefiascone ha permesso l’avvio dell’appalto lasciando di fatto a casa sei lavoratrici; ma non si è nemmeno presentato presso la DPL di Viterbo per dare le sue versioni sull’appalto.
Ci chiediamo quale sarà la qualità del servizio offerto agli utenti ( bambini)?
La paga minima corrisposta a chi assolve il sevizio rientra nei parametri minimi contrattuali richiesti?
Con questa splendida operazione il comune di Montefiascone non solo ha creato sei disoccupate ma ha contribuito a precarizzare un servizio dove dopo battaglie sindacali si era riusciti a dare dignità alle lavoratrici facendo applicare loro il Ccnl di settore.
Certamente viviamo una fase storica dove la politica non conosce vergogna, come si può consentire che i soldi degli utenti servano a creare disoccupazione?
Ce lo spieghi il comune Montefiascone!
Purtroppo assistiamo sgomentati a quanto accade nella nostra Provincia, a partire da questa vicenda passando per le vicende delle società municipalizzate che vengono usate ad uso e consumo proprio dalla politica.
Una politica basata sull’immediato che arreca danni ai lavoratori con false illusioni del posto fisso, e ai cittadini utenti che si vedono aumentare in maniera spropositata il costo dei servizi.
Sarebbe ora che questo tipo di politica facesse un passo indietro.
Noi no ci fermeremo su questa battaglia è nostra intenzione coinvolgere il prefetto affinché intervenga cercando di far rispettare le regole.
Giorgio Petroselli
Segretario generale Cisl Fisascat